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Chat GPT, acronimo di Generative Pretrained Transformer rappresenta uno strumento di generazione di linguaggio naturale attraverso l’uso di algoritmi di apprendimento automatico finalizzati alla produzione di risposte simili a quelle umane all’interno di un discorso.
La sua realizzazione si deve a OpenAI (organizzazione no profit) possiede una vasta gamma di applicazioni, soprattutto di traduzione linguistica e di scrittura creativa attraverso macchine che siano in grado di pensare e rispondere simulando l’intelligenza umana e la sua razionalità cercando di far si che una prestazione di una macchina diventa effettivamente indistinguibile rispetto a quella di un essere umano.
La tecnologia utilizzata da ChatGPT ha alla base dell’elaborazione del linguaggio naturale attraverso l’interazione tra computer e linguaggio umano, comprendendole le sfumature per la generazioni di risposte pertinenti e semanticamente congruenti. Il sistema impara dalle conversazioni con gli utenti in modo da adattarsi ai diversi stili fornendo risposte sempre più aderenti alla personalità di chi lo interroga.
Al primo impatto il lancio di ChatGPT ha suscitato notevole sgomento nelle scuole e nelle università. Tuttavia, un documento di posizione redatto da più di 20 scienziati dell’Università tecnica di Monaco (TUM) e della Ludwig-Maximilians-Universität München (LMU) che lavorano nelle scienze dell’educazione, sociali, informatiche e dei dati mostra che i cosiddetti modelli linguistici presentano anche molte opportunità di educazione. Queste autorevoli considerazioni fanno pensare che forse la decisione del distretto scolastico di New York di vietare l’uso di ChatGPT non rappresenti la strada giusta.
ChatGPT rappresenta una pietra miliare tecnologica dalla quale non si potrà tornare indietro. Prenderne acriticamente e aprioristicamente le distanze da un potente strumento tecnologico senza comprenderne pienamente le potenzialità fa correre il rischio di perdere grandi opportunità per l’empowerment di persone svantaggiate, orientando verso una maggiore equità educativa perché potenzia la possibilità di apprendere, indipendentemente dalla qualità del sistema educativo nel proprio paese e inoltre fornisce la possibilità di esprimersi meglio per iscritto per chi altrimenti avrebbe difficoltà a farlo (ad esempio a causa di una disabilità) con una maggiore opportunità di partecipazione alla società.
L’uso di strumenti come ChatGPT potrebbe aiutare a superare le debolezze individuali di bambini ipodotati cercando di fare emergere punti di forza tali da contribuire a migliorare l’apprendimento.
Attraverso suggerimenti per formulazioni alternative o migliori composizioni di testo. Tutto questo al fine di migliorare la capacità di espressione.
Applicazioni come questa potrebbero avere un ruolo importante nella comprensione del linguaggio cercando di fare imparare la necessità di integrare le proprie conoscenze con quanto riportato in più portali confrontando e controllando più fonti. Questo naturalmente necessita di un coinvolgimento olistico delle metodologie di insegnamento e soprattutto degli insegnanti. Certo, ci vorrà del tempo perché queste piattaforme si migliorino, e del tempo ci vorrà perché vengono guardate con minore scetticismo e prevenzione.