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Personaggi illustri a Messina: DINA E CLARENZA simboli di eroismo

Personaggi illustri a Messina: DINA E CLARENZA simboli di eroismo

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di Giovanni Pulitanò

Personaggi femminili da leggenda ,delle quali la ingiusta storia tramanda solo il nome.
Queste due donne, Dina e Clarenza, e non solo loro assieme a tutte le altre donne di Messina con estremo sacrificio, concorsero alla resistenza per difendere la loro città, assediata da Carlo I° D’Angiò, che regnava nell’isola.
Questo avvenne nel periodo del Vespro Siciliano, la sollecitazione popolare contro gli stranieri iniziata a Palermo dopo la Pasqua del 1282, che si propagò a tutta l’isola a macchia d’olio con estrema determinazione. Carlo I° dopo inutili tentativi di comporre la rivolta interna iniziò militarmente l’assedio di Messina, impedendo contemporaneamente l’aiuto di Reggio nei confronti della città dello stretto da parte della popolazione calabrese.
Lo stesso operò con tanto accanimento non risparmiando la popolazione che resistette, anche se stremata, all’assedio commettendo nefandezze di ogni genere. Dina e Clarenza, due eroiche donne messinesi, si opposero agli assalti dei nemici, che operavano con grandi forze,durante il pattugliamento sul colle della Caperrina (oggi Montalto) località che in questi giorni è stata teatro di tentativi di scempio per costruzione edilizia selvaggia, scagliavano pietre sugli assalitori.
Esse, infatti, nel mese di Agosto, all’irruzione nemica suonavano le campane del Duomo per richiamare i concittadini alla lotta, guidata da un certo Alaimo di Lentini, che si dimostrò molto saggio e preparato alla difesa della città. Messina a quel tempo non ebbe l’aiuto del vescovo locale, manovrato dal Papa di allora decisamente filo francese, che appoggiava
Carlo I° rappresentato in città da Eeberto di Orleans suo vicario, che in seguito fu trucidato dai messinesi insieme a molti soldati francesi presenti nella città. Allora le città siciliane a distanza di un mese dai Vespri Siciliani ,si federano tra di loro vettovagliando la città di Messina in quanto consideravano la sua posizione strategica nella lotta contro il tiranno. Nel frattempo Pietro D’Aragona, eletto re del parlamento siciliano, si diresse in difesa di Messina facendo levare la sede di carlo D’Angiò il 23 Dicembre Dina e Clarenza, sono diventate simboli di coraggio e di grande attaccamento alla città, dimostrando l’amore per la loro terra, la passione per la libertà, l’orgoglio della razza, lasciando un ricordo indelebile nella memoria storica della gente siciliana. Sono rappresentate a Messina, nel Palazzo del Comune e nel campanile
del Duomo dove, nello stesso ripiano, si trovano le statue femminili alte più di tre metri che le raffigurano mentre suonano le campane a ricordo dell’episodio passato nelle giornate di lotta che hanno dato loro notorietà.
Nello stesso ripiano del Campanile vi è raffigurato il gallo, che simboleggia il risveglio della coscienza cittadina.