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Riflettere sulle attuali modalità di analisi dei fabbisogni clinici e strutturazione delle gare sanitarie pubbliche, condividere criteri innovativi per le scelte di acquisto al fine di ottimizzare le risorse e migliorare la gestione della terapia, consentendo a specialisti e pazienti di accedere all’innovazione tecnologica.
È questo il tema al centro dello studio “Creare valore con il procurement. Il caso dei dispositivi per il trattamento del diabete”[1], realizzato dai ricercatori CERGAS | SDA Bocconi – Veronica Vecchi, Niccolò Cusumano, Rosanna Tarricone, Giuditta Callea e Chiara Mauro – con il supporto incondizionato di Medtronic, e presentato oggi a Roma in occasione del primo incontro dedicato a esperti e rappresentanti delle amministrazioni pubbliche, che si è svolto presso la sede romana di SDA Bocconi.
Prendendo a riferimento l’ambito dei microinfusori per il trattamento del diabete, lo studio realizza un’analisi comparata delle diverse soluzioni contrattuali attualmente utilizzate nei diversi contesti regionali, con l’obiettivo di comprenderne le caratteristiche, gli elementi di valore – con particolare riferimento all’accesso all’innovazione tecnologica e ai servizi – e il razionale delle scelte di procurement.
Oggi l’innovazione rende disponibili sistemi integrati di ultima generazione in grado di fornire insulina tramite microboli automatici sia di correzione che di basalizzazione rilasciati grazie ad algoritmi che rivalutano le strategie terapeutiche in automatico ogni 5 minuti – giorno e notte, 7 giorni su 7 – e di sopperire a eventuali dimenticanze o errori di stima delle quantità di cibo o insulina da parte dei pazienti, facilitando quindi la terapia e migliorando la qualità di vita del paziente. A questa tecnologia così evoluta si sommano ora dei servizi in grado di fare la differenza per la gestione di una condizione cronica, quali ad esempio, il monitoraggio a distanza dei pazienti, i servizi di supporto educazionali online e di aiuto per la conta dei carboidrati
“L’analisi condotta ha evidenziato un sistema fortemente diversificato dei modelli di procurement. Il servizio sanitario nazionale presenta una notevole variabilità interregionale e interaziendale, sia per aspetti organizzativi, intesi come logistica e distribuzione, sia di presa in carico del paziente e in generale di orientamento al mercato” – Veronica Vecchi, Professor of Practice of Business Government Relations, SDA Bocconi School of Management – “Ciò che emerge, è un quadro fortemente diversificato di modelli d’acquisto”.
“Il sistema sanitario è chiamato a fronteggiare la crescente domanda di terapia nell’area del Diabete insulino trattato. Le possibilità offerte da nuove tecnologie sempre più volte all’ottenimento del migliore esito clinico vedono l’integrazione di soluzioni e servizi che si sviluppano in ecosistemi digitali. Tuttavia in Italia solo il 10% delle persone con diabete di tipo 1 accede a terapie basate su tecnologie innovative. È auspicabile riflettere su un aggiornamento dei criteri di valutazione e scelta nelle procedure pubbliche di acquisto, introducendo ulteriori parametri oltre a quelli puramente economici del singolo dispositivo. Aspetti come qualità, valore innovativo dei servizi correlati offerti, grado di soddisfazione dei pazienti, sono nuovi fattori da inserire nella equazione del “rendimento” degli investimenti per una salute più sostenibile e inclusiva” – aggiunge Luigi Morgese, Direttore Divisione Diabete di Medtronic Italia.
La gestione del diabete richiede continui e molteplici interventi sui livelli glicemici e sui fattori di rischio, finalizzati alla prevenzione delle complicanze. Secondo l’ultimo Report dell’Italian Diabetes Barometer 2022[i], nel nostro Paese si stimano circa 3,5 milioni di persone con diabete (il 5,9% della popolazione) e, di queste, sono circa 300mila a soffrire di diabete di tipo 1, pari allo 0,5% della popolazione, con un’incidenza di 8.1 bambini su 100.000 ogni anno[ii].
Il diabete ha rilevante impatto economico in termini di costi diretti sanitari – ricoveri, cure infermieristiche, prestazioni specialistiche, farmaci – che ammontano a più di 9,93 miliardi di euro all’anno o 1,14 milioni di euro ogni ora. Ci sono poi i costi indiretti, dati dall’impatto su capacità lavorative e riduzione della produttività.