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L’amaro fa digerire?

L’amaro fa digerire?

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di SARA MOHAMMAD (PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE)

Ammazzacaffè, amaro, digestivo. Il bicchierino di liquore a fine pasto, specie alla fine di uno abbondante, è conosciuto con nomi diversi, ma chi lo beve lo fa spesso con le stesse intenzioni: alzarsi da tavola con la pancia “più leggera”. Siamo sicuri che sia proprio così?

L’ammazzacaffè stimola la digestione?

l'amaro fa digerire

Gli effetti della gradazione alcolica sulla funzionalità digestiva sono stati studiati prevalentemente in relazione a due aspetti: la produzione di succhi gastrici e il tempo di svuotamento dello stomaco.

Per quanto riguarda il primo elemento, diversi studi concordano nel sostenere che gli alcolici più leggeri, come birre e vini, stimolano la secrezione dei succhi gastrici, rendendo lo stomaco un ambiente favorevole alla digestione, al contrario le bevande con una gradazione alcolica elevata la inibiscono [1,2,3].

Sul secondo elemento, i dati di cui disponiamo sono meno coerenti. Alcuni ricercatori ritengono che gli effetti degli alcolici sull’attività contrattile della parete muscolare dello stomaco, collegata al tempo impiegato per svuotarsi, siano dipendenti, anche in questo caso, dalla quantità di alcol nel bicchiere [1,4]. Secondo altri ricercatori, gli effetti variano non tanto a seconda della dose quanto piuttosto in relazione al momento (prima, durante o dopo il pasto) in cui si consuma l’alcolico [5]. In ogni caso, è stato dimostrato da più parti che le bevande con una gradazione alcolica elevata non influenzano la motilità gastrica o, al massimo, la inibiscono, provocando un rallentamento dello svuotamento gastrico e accentuando, semmai, la sensazione di “pancia piena” [4,6].

Dottore, perché i superalcolici non aiutano a digerire?

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Sono state proposte diverse ipotesi per spiegare il fatto che il consumo di superalcolici, in generale, non favorisce la digestione [2]. In quantità elevate come quelle presenti nelle bevande con una gradazione superiore a 10 gradi, l’etanolo potrebbe danneggiare le cellule dello stomaco coinvolte nella produzione di gastrina, l’ormone che regola la secrezione dei succhi gastrici. Effettivamente il consumo di alcol può risultare irritante per la mucosa gastrica, tanto che una delle raccomandazioni rivolte a chi soffre di gastrite (un’infiammazione dello stomaco) è di rinunciare agli alcolici.

D’altra parte vini e birre stimolano la produzione dei succhi gastrici principalmente attivando il rilascio di gastrina, che a sua volta stimola la produzione di acido cloridrico: la birra, in particolar modo, sarebbe in grado di stimolare al massimo il rilascio di acido cloridrico e di altre secrezioni che hanno la funzione di acidificare lo stomaco, favorendo la digestione. Un’altra ipotesi suggerisce che negli alcolici forti siano assenti le sostanze, differenti dall’etanolo, presenti invece negli alcolici più leggeri e in grado di stimolare la secrezione gastrica.

Sta dicendo che bisogna bere un bicchiere di vino o una birra per digerire meglio?

Non proprio. Le bevande alcoliche andrebbero eliminate o, per lo meno, consumate il meno possibile nell’ambito di uno stile di vita sano. Se poi non vogliamo rinunciare al piacere, limitato alle occasioni speciali, di bere in compagnia, i dati scientifici di cui disponiamo dicono che il vino o la birra favoriscono la digestione meglio di un bicchierino di whisky, gin o cognac, oltre a essere, nel complesso, meno dannosi per la salute.

Quindi, se ho capito bene, l’alcol a basse concentrazioni aiuta a digerire?

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Anche se è dimostrato che basse concentrazioni di etanolo stimolano le cellule dello stomaco a produrre gastrina, è probabile che gli effetti digestivi degli alcolici leggeri siano dovuti anche ad altre componenti di queste bevande, ancora non del tutto noti. Infatti, soluzioni di etanolo puro a concentrazioni paragonabili (1-5 per cento) a quelle contenute nella birra stimolano la secrezione gastrica in modo molto più blando [3].

Inoltre, le birre e i vini che sono stati sottoposti anche al processo della distillazione si comportano alla stregua di superalcolici, perdono cioè la capacità di stimolare la mucosa dello stomaco a produrre succhi gastrici [7].

La distillazione, con cui si producono anche alcuni superalcolici, come il whisky e il cognac, provoca infatti l’eliminazione di due sostanze, l’acido maleico e l’acido succinico, responsabili di incrementare la secrezione gastrica [8].

Allora, Dottore, cosa consiglia per digerire meglio dopo il pranzo della domenica?

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Piuttosto che ordinare un amaro, suggerirei di fare due passi o, per i più pigri, di sorseggiare una tisana allo zenzero per combattere la spiacevole sensazione di alzarsi da tavola troppo pesanti. È stato dimostrato che camminare accelera in modo significativo i tempi di svuotamento dello stomaco, anche dopo un pasto moderatamente calorico [6]. Lo zenzero, invece, è conosciuto da tempo per le sue proprietà digestive, e i suoi effetti positivi sulla motilità gastrica sono stati dimostrati anche nelle persone che soffrono di cattiva digestione [9].

(Fonte: dottoremaeveroche.it)