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Uno studio dell’università di Vanderbilt ha messo in evidenza quali sono i comportamenti a rischio per gli eventi di autolesionismo nei bambini e negli adolescenti

Uno studio dell’università di Vanderbilt ha messo in evidenza quali sono i comportamenti a rischio per gli eventi di autolesionismo nei bambini e negli adolescenti

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Negli Stati Uniti si trovano in atto nel bel mezzo di una crisi di salute mentale con un aumento dei tassi di ricovero per suicidio e autolesionismo tra bambini e adolescenti.
Nel numero di giugno di Pediatrics, ha esaminato il modo migliore per determinare quali bambini sono a rischio elevato di autolesionismo. Sono stati identificati quattro diversi profili per aiutare i professionisti medici a valutare meglio i bambini a rischio elevato di autolesionismo.
Questo tipo di previsioni sono estremamente impegnative, ma rappresentano una utile opportunità attraverso un processo decisionale clinico che fornisca una migliore valutazione del rischio complessivo di autolesionismo. Sono infatti stati identificati quattro distinti profili di comorbidità psichiatrica in bambini e adolescenti con diversi livelli di rischio per un grave evento autolesionistico: rischio basso, rischio moderato, rischio alto e rischio molto alto. I profili clinici si basano su un quadro più completo e flessibile che integra le valutazioni precedenti e può aiutare a identificare i bambini a rischio elevato di un evento autolesionistico, secondo lo studio. I risultati hanno anche mostrato modelli unici e distinti di comorbilità che sono anche distinguibili tra età e sesso. Lo studio ha identificato 1.098 bambini di età compresa tra 5 e 18 anni ricoverati con un evento neuropsichiatrico presso il Monroe Carell and Children’s Hospital of Colorado di Aurora, Colorado, tra aprile 2016 e marzo 2020. Di quelli ricoverati, a 406 (37%) è stata diagnosticata un’auto- evento dannoso.
In sintesi i risultati hanno dimostrato:
• Il profilo a basso rischio comprendeva bambini di età compresa tra 5 e 9 anni con una diagnosi di salute non mentale e assenza di disturbi dell’umore, disturbi comportamentali, disturbi psicotici, disturbi dello sviluppo e traumi o disturbi correlati a sostanze.
• Il rischio moderato presentava una significativa assenza di disturbi depressivi, suggerendo che questi disturbi svolgono un ruolo importante nel guidare il rischio di suicidio.
• Il profilo ad alto rischio includeva donne di età compresa tra 14 e 17 anni con depressione e ansia in combinazione con disturbi correlati a sostanze e traumi. Anche i disturbi della personalità e dell’alimentazione erano significativi per questo profilo.
• Il profilo ad altissimo rischio era costituito da maschi di età compresa tra 10 e 13 anni con ADHD, disturbo bipolare, disturbo dello spettro autistico e altri disturbi dello sviluppo.

Il sostegno individuale, familiare, sociale e specifici eventi della vita rappresentano i principali fattori di interferenza su tali patologie.
Le diagnosi psichiatriche sono un fattore di rischio consolidato per l’autolesionismo. Ad esempio, il 70% dei bambini che muoiono per suicidio ha più di due diagnosi psichiatriche”.
Saranno comunque necessari ulteriori studi per convalidare questi profili di rischio in popolazioni più ampie e sviluppare applicazioni di supporto alle decisioni cliniche e prognostiche che forniscano valutazioni del rischio in tempo reale.