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“Un museo per raccontare la vita e le opere di Massimo Troisi, attore e regista napoletano che ha lasciato un vuoto “non sostituito da nessuno”, come disse qualche tempo fa Maurizio Costanzo, suo grande estimatore: l’idea è stata lanciata sul palco del Comune di Malfa, nell’isola di Salina dove fu girato “Il Postino”.
A dirlo durante il Marefestival il giornalista Massimiliano Cavaleri, direttore artistico del Premio Troisi.
Idea che è stata condivisa da Anna Pavignano, la ex fidanzata di Troisi, scrittrice e sceneggiatrice di sei film dell’attore e regista napoletano, che ha lavorato a stretto contatto con lui per molti anni anche dopo la fine del legame sentimentale e ha mostrato parte di questi ricordi nel documentario di Mario Martone “Laggiù qualcuno mi ama”.
“Potrei donare appunti, diari, bozzetti di sceneggiature e altro materiale che custodisco da anni” – ha detto Paavignano .
“Questo artista merita un luogo unico dove raccogliere uno straordinario patrimonio materiale per raccontare quello immateriale che ci ha lasciato – ha sottolineato Cavaleri – sarebbe un peccato che nel tempo si possano disperdere oggetti e cose appartenute a lui; in dodici edizioni del Festival abbiamo consegnato il premio in sua memoria a ben 82 big del cinema e tutti hanno evidenziato che Troisi non ha lasciato eredi, è stato ed è ancora oggi un punto di riferimento per chi si approccia alla commedia”. “Pronti a sposare un progetto del genere e individuare il luogo migliore – ha detto la sindaca di Malfa Clara Rametta – potrebbe diventare prima di tutto uno strumento per celebrare in modo permanente la figura di Troisi, sarebbe un atto dovuto da parte dell’isola nei confronti di un grande nome del cinema che ha immortalato il bucolico tramonto di Pollara facendolo conoscere al mondo intero”. A Salina si trova anche la bicicletta originale de “Il Postino”: potrebbe essere l’oggetto più simbolico e prezioso per il nascituro museo.