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“Subacquea zero barriere – Il mare per tutti”: persone non vedenti e autistiche si immergono nello Stretto e lo ripuliscono dalla plastica e ragazzi down tolgono i rifiuti dalle spiagge, per valorizzare il patrimonio ambientale ed essere da esempio la maggior parte dei cittadini

“Subacquea zero barriere – Il mare per tutti”: persone non vedenti e autistiche si immergono nello Stretto e lo ripuliscono dalla plastica e ragazzi down tolgono i rifiuti dalle spiagge, per valorizzare il patrimonio ambientale ed essere da esempio la maggior parte dei cittadini

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“Sono molto felice per me e per gli altri che si sono immersi per la prima volta con le bombole nello Stretto di Messina, un ecosistema che ha delle peculiarità singolari per l’enorme biodiversità che lo caratterizzano. Uno scrigno di specie naturali, di flora e fauna uniche, troppo spesso depauperato e inquinato da gente senza scrupoli. Siamo contenti anche di aver contribuito, nel nostro piccolo e con l’aiuto dei maestri sub, a raccogliere la plastica che abbiamo trovato, ripulendo i fondali marini”. A dirlo lo scrittore non vedente Andrea La Fauci che oggi, nell’ambito dell’iniziativa “Subacquea zero barriere – Il mare per tutti”, si è immerso nel tratto di mare antistante l’istituto Marino, insieme ad un’altra persona cieca Francesca Caracausi e alcuni ragazzi con sindrome autistica, con l’aiuto dei sub di ‘Ecosfera Diving’ e degli istruttori di ‘Hsa Italia’, nota in ambito nazionale per essere specializzata nel supporto per le immersioni delle persone diversamente abili.
“Sogno – continua La Fauci – un mondo Plastic Free – dove i nostri giovani possano nuotare felici senza incappare nei rifiuti. Il fenomeno della plastica nei mari è una delle emergenze più inquietanti a livello ambientale e rischia di diventare presto ingovernabile e provocare ingenti danni al mare ed alla salute umana. Ho pensato immergendosi in acqua anche ai miti e alle storie dello Stretto e ritengo, che al giorno d’oggi, impegnarsi per un mondo ecosostenibile e pulito, equivalga ad essere degli ‘eroi’, perché si considera primario il bene comune, diversamente dalla maggior parte delle persone. C’è chi si volta da un’altra parte, chi promette di intervenire ma poi non lo fa e chi, invece, ha già iniziato azioni concrete che per quanto possano apparire limitate, mostrano la volontà ad affrontare un problema di vitale importanza per tutti”.
Ragazzi con sindrome down hanno anche ripulito la spiaggia dai rifiuti con il supporto di Legambiente dei Peloritani, da sempre impegnata per l’educazione e la difesa di ogni ambiente naturale.
Importanti per la riuscita dell’evento inoltre, le collaborazioni delle associazioni ‘Amici dei bimbi in Corsia’, e ‘Marevivo’. Molto interessante anche l’esibizione dal vivo sulla spiaggia con il suo cane addestrato della signora Mariana Tataru, che ha spiegato alle persone presenti i vantaggi della Pet Therapy come percorso terapeutico.Il cane Joy si è anche impegnato a raccogliere con gli altri i rifiuti dalla spiaggia.
“Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto oggi – ha detto Domenico Majolino responsabile di Ecosfera Diving – poiché è stato fatto un altro piccolo passo verso l’inclusione e per abbattere il muro dei pregiudizi. Spero che queste immersioni possano diventare costanti per dare questa possibilità a più persone. Un ringraziamento anche al direttore generale Irccs dott. Carmelo Barone, sempre disponibile a sostenere tali iniziative”. “Tra l’altro – prosegue Majolino – in questo evento è emersa la maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente di persone diversamente abili, che possono insegnare a tutti cosa veramente vuol dire amare il mondo che ci circonda. Dobbiamo impegnarci tutti insieme, e al più presto, per eliminare la plastica dispersa nel mare e nelle spiagge. Ricordiamo che le maggiori problematiche nascono da diversi fattori: il tempo di degrado nell’ambiente (anche oltre 600 anni); la frammentazione in piccole parti degli oggetti in plastica che diventando microplastiche (di dimensioni inferiori ai 5 mm) si diffondono facilmente attraendo ed assorbendo sostanze inquinanti disperse nel mare (es: pesticidi, fertilizzanti, inquinanti provenienti da scarichi industriali, detersivi e cosmetici); la possibilità di ferire anche mortalmente animali acquatici (pesci, mammiferi, uccelli) che rimangono incastrati”. L’evento è stato presentato dal giornalista Gianluca Rossellini.