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Rappresentare al meglio sia la mission che la visione dell’azienda Papardo, valorizzarne la sua identità in un modo più accurato e contemporaneo, rendere protagonisti i cittadini che in ospedale devono sentirsi come “a casa”: sono gli obiettivi dell’iniziativa illustrata stamane nell’auditorium dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Messina dal titolo “Dai un nome all’ospedale Papardo”, che partirà oggi e si concluderà il 18 settembre con la nuova denominazione della struttura. “Rappresenta un piacevole opportunità per l’intera comunità – ha detto il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera Alberto Firenze – abbiamo raccolto in questi mesi numerosi suggerimenti di utenti e stakeholder e vogliamo dare a tutti la possibilità di partecipare attivamente alla definizione del nome del nosocomio. Coinvolgeremo la città di Messina e tutto l’hinterland in questo processo di scelta, per assicurare che la nuova denominazione rispecchi appieno il legame tra l’ospedale e la comunità”.
I cittadini stessi infatti a partire da oggi, venerdì 28 luglio, e fino al 31 agosto 2023, potranno inviare i propri suggerimenti (è possibile anche inserire una motivazione) attraverso la piattaforma web dedicata: https://www.omceo.me.it/papardo.
(Link: https://www.omceo.me.it/index.php?area=cittadino&page=proposte
“L’Ospedale Papardo è un’eccellenza medica con oltre 35 anni di storia – ha ricordato il presidente dell’Ordine Giacomo Caudo – nel corso degli anni, l’ospedale ha costantemente lavorato per migliorare la sua offerta e adattarsi alle mutevoli esigenze della popolazione”.
Nella seconda fase dell’iniziativa, dal 1° al 9 settembre, una commissione apposita selezionerà le 5 migliori proposte tra tutte quelle pervenute; queste saranno soggette, dall’11 al 18 settembre, ad una votazione finale. Ogni cittadino potrà scegliere, sempre via web, uno dei nomi proposti, la decisione definitiva sarà poi condivisa con le istituzioni regionali con un preciso iter burocratico nelle more dei nuovi atti aziendali e delle naturali modifiche normative necessarie a riguardo.
“Si tratta di un primo passo – ha concluso Firenze – che porterà ad un processo di restyling e di potenziamento della brand awareness dell’azienda”.