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Un ulteriore passo per il raggiungimento di una logistica quanto più possibile ‘etica’: è su questa base che ieri è stato inaugurato il nuovo centro medico all’interno dell’Interporto di Bologna. Dopo l’introduzione dei bus notturni di concerto con Tper, e la nascita di un nuovo centro sportivo, suggellati dalla firma della Carta metropolitana della Logistica etica da parte di un primo gruppo di aziende del centro, ecco quindi anche l’apertura del Centro diagnostico terapeutico Dyadea. La piattaforma logistica aggiunge così un importante progetto di welfare e servizi alla persona che gestirà la sanità integrativa e la medicina del lavoro.
Situato all’interno della Palazzina Servizi all’accesso dell’Interporto, il centro è operativo dai primi di maggio; conta sei ambulatori polivalenti, due ambulatori odontoiatrici più una palestra riabilitativa completa di cinque box fisioterapici dotati di laser k, tecarterapia, ultrasuoni, magnetoterapia. I servizi sono a disposizione sia dei lavoratori impiegati all’interno delle aziende presenti in Interporto che, in quanto tali, hanno accesso a tariffe agevolate, sia della comunità limitrofa.
Presenti al taglio del nastro il direttore dell’Interporto Giuseppe Dall’Asta, Walter Comelli, amministratore delegato dei Centri medici Dyadea, Giacomo Lovati, chief beyond insurance officer di UnipolSai, il direttore generale dei Centri medici Dyadea Giacomino Vallar, la sindaca di Bentivoglio Erika Ferranti e Paolo Crescimbeni, consigliere delegato della Città metropolitana in rappresentanza del sindaco Matteo Lepore. Insieme a loro, il direttore della Logistica etica dell’Interporto Alessandro Alberani, che saluta positivamente la nascita del progetto: “E’ il primo in Italia all’interno di un Interporto. La salute è una priorità e l’apertura del centro medico rappresenta un passo importante verso una logistica sempre più etica”.
Aggiunge Dall’Asta: “Il percorso è nato più di un anno fa grazie ad un orientamento della società verso servizi sempre più sostenibili, sia dal punto di vista sociale, come in questo caso, sia da quello ambientale, come il progetto che abbiamo in cantiere per la creazione di un condominio energetico”.