Views: 1
L’Intergruppo parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro” ha depositato, su proposta
delle 44 Associazioni aderenti al Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”,
tre emendamenti relativi all’attuazione del Piano Oncologico Nazionale – PON 2023-2027.
Roma, 9 luglio 2023 – Sono stati depositati dall’Intergruppo parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro” della Camera dei deputati, rappresentativo di tutte le forze politiche presenti in Parlamento, tre importanti Emendamenti relativi all’attuazione del Piano Oncologico Nazionale – PON 2023-2027. Gli Emendamenti sono stati presentati dagli Onorevoli Benigni, Bonetti, Boschi, Cattoi, Colucci, Comaroli, Furfaro, Gebhard, Lucaselli, Maerna, Malavasi, Patriarca, Quartini, Rosato, Semenzato e Zanella, membri dell’Intergruppo “Insieme per un impegno contro il cancro” alla Camera, su richiesta del Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” cui aderiscono 44 associazioni attive nel campo oncologico e oncoematologico.
«Gli emendamenti depositati sono molto importanti in quanto frutto di una collaborazione tra l’Intergruppo parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro” e il Gruppo delle 44 Associazioni aderenti a “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, un dialogo che coinvolge i pazienti e abbraccia tutto l’arco parlamentare, perché ricordo che tutti e tre gli emendamenti sono stati approvati e sottoscritti da almeno un membro di una forza politica presente in Parlamento – sottolineaVanessa Cattoi, Presidente Intergruppo parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro” alla Camera dei Deputati” – è un passo importante per i pazienti, perché queste richieste arrivano proprio da loro e noi attraverso questi emendamenti riusciremo a garantire una migliore attuazione del PON, tutelando e dando garanzie ai pazienti oncologici affinché vengano garantiti i livelli di prestazione a livello regionale così come viene richiesto all’interno del Piano Oncologico Nazionale. Allo stesso tempo cerchiamo di intervenire a favore delle Associazioni, per quanto riguarda l’emendamento sull’IVA, che cercano di fare opere di donazione nei confronti delle strutture oncologiche ospedaliere e che ad oggi si trovano costrette a versare la tassazione sui beni acquistati. Vogliamo dare ai pazienti risposte immediate e questi emendamenti sono un segnale della nostra azione in questo senso. Siamo consapevoli di alcuni limiti, in particolare dell’aumento dei fondi, che potrebbe avere maggiore concretezza all’interno della manovra di bilancio. Importante per noi è avere una interlocuzione diretta con il Ministro Schillaci e il Ministero della Salute e ottenere soprattutto l’impegno sul fronte dell’omogeneità dei livelli all’interno delle differenziazioni ancora esistenti a livello regionale e che vanno ridotte per far fronte alle richieste dei malati che devono trovare anche all’interno del loro territorio soluzioni di cura e assistenza adeguate a seconda della patologia».
Per attuare gli obiettivi ambiziosi del Piano Oncologico Nazionale, coerenti con il Piano europeo di lotta contro il cancro, il primo emendamento (primo firmatario Bonetti) si propone di incrementare la copertura finanziaria per l’attuazione del Piano Oncologico Nazionale, facendola passare dai 50 milioni stanziati a 150 milioni di euro per il periodo di durata del Piano 2023-2027. Nel triennio di previsione si passa quindi dai 30 milioni previsti ai 90 milioni di euro, destinati al potenziamento delle strategie e delle azioni per la prevenzione, diagnosi, cura e assistenza al malato oncologico definite dal PON. La nuova e più ampia copertura finanziaria a carico dello Stato trova la sua ragion d’essere nel riuscire a coprire in modo più puntuale anche le esigenze delle Regioni che sono indietro rispetto ai migliori standard. Il lavoro delle Associazioni è importantissimo per la vicinanza ai bisogni dei pazienti con tumore, per questo è fondamentale ascoltarne il parere nel momento in cui si effettua il monitoraggio del PON, in modo da adottare azioni ulteriori per migliorare il risultato piena attuazione delle reti oncologiche, secondo precisi indicatori dei livelli delle prestazioni stabiliti a livello nazionale, da rispettare in tutte le regioni e le provincie autonome, anche avvalendosi del parare e dell’esperienza delle Associazioni dei malati oncologici. Il secondo emendamento (primo firmatario Semenzato) riprende il tema del monitoraggio e degli indicatori dei livelli delle prestazioni per garantire omogeneità a livello di prestazioni territoriali nelle diverse Regioni.
Il terzo emendamento (primo firmatario Malavasi) si propone di esentare dal pagamento dell’IVA gli acquisti di beni effettuati dagli Enti del Terzo settore che siano destinati ai reparti oncologici degli ospedali sotto forma di erogazione liberale. L’intento è quello di riuscire ad agevolare questo tipo di attività benemerita, frutto di apposite raccolte fondi e rendere l’intervento delle Associazioni in favore delle comunità ancora più importante.
«Siamo molto soddisfatti di questo ulteriore e importante passo avanti fatto grazie ad un lavoro portato avanti in questi mesi dalle Associazioni del Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” in collaborazione con i membri dell’Intergruppo parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro” rappresentativi di tutti i partiti politici e con la sua coordinatrice On. Vanessa Cattoi – dichiara Annamaria Mancuso, Presidente Salute Donna e Coordinatrice del Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” – siamo anche soddisfatti per l’attenzione che la politica mostra nei nostri riguardi e per le nostre richieste. È molto importante che si porti avanti un lavoro collegiale con le Istituzioni per trovare un giusto equilibrio tra il lavoro dei decisori politici e i diritti dei pazienti. Gli indicatori, in particolare, sono fondamentali per misurare la performance delle Regioni nell’applicazione del Piano Oncologico Nazionale: troppo spesso infatti si fanno degli atti che rimangono inevasi, recepiti a livello regionale ma poi non applicati».