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Molti i temi discussi nel corso del Congresso della Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica e Strabismo (SIOPS) appena concluso a Catania, condotto dal Presidente Paolo Nucci. Sono stati coinvolti numerosi oculisti, ortottisti e ottici da tutta Italia, con un simposio dedicato alle lenti a contatto: un confronto sull’evoluzione dei materiali impiegati e sul tentativo di controllo della progressione miopica nei bambini e adolescenti. Il commento degli esperti
L’evoluzione dei materiali delle lenti a contatto, il ricorso all’uso di quella morbida monouso sempre più diffuso tra i giovani, la compensazione della presbiopia con quelle multifocali, l’aggravarsi dei livelli di miopia nel mondo e il controllo della progressione miopica nei bambini e adolescenti. Da questi spunti si è sviluppato l’incontro tra medici oculisti, ortottisti e ottici nel corso della 37ma edizione del Congresso della Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica a (Catania, 20-21 ottobre).
“L’importanza di affrontare con determinazione il problema della miopia, soprattutto tra i giovani in età scolare, richiede un impegno collettivo e interdisciplinare. In questo contesto, l’evento congressuale SIOPS rappresenta un’opportunità fondamentale per promuovere il progresso della contattologia moderna. Si conferma l’importanza di una cultura condivisa sull’utilizzo delle lenti a contatto – precisa il moderatore dell’incontro Andrea LEMBO, medico chirurgo specialista in Oculistica presso l’Ospedale San Giuseppe di Milano – e di un’approfondita competenza, con l’obiettivo di garantire un accesso facile ma consapevole alla contattologia. Questo approccio intende assicurare che le nuove scoperte e i trattamenti per la miopia siano pienamente compresi non solo dai professionisti, ma anche dai pazienti. Questo aiuta a preservare la salute visiva e a migliorare la qualità della vita della popolazione giovane e di tutte le fasce di età”.
“Siamo lieti dell’invito a questo importante appuntamento e grati dell’opportunità di esplorare il modus operandi dei professionisti sanitari. Vogliamo condividere l’importanza di una precisa e corretta comunicazione non solo tra le figure professionali – interviene David PIETRONI, Senior Professional Affairs Manager di CooperVision Italia – ma anche rivolta ai giovani pazienti e ai loro genitori”.
UN FRONTE COMUNE PER COMBATTERE LA PROGRESSIONE DELLA MIOPIA
Strategico il ruolo sinergico dell’ottico contattologo e dell’oculista nella gestione della miopia, soprattutto nei soggetti più piccoli.
“Negli ultimi anni è emersa l’importanza di creare una rete professionale di specialisti del settore, fornendo ai pazienti dei punti di riferimento territoriali. Il gioco di squadra è fondamentale tra l’ottico e l’oculista, che trova la sua miglior interpretazione grazie alla contattologia. Entrambe le figure professionali – precisa Francesco AQUILINA, ottico-optometrista specialista in contattologia – hanno un ruolo insostituibile nella gestione della lente a contatto per le rispettive competenze. In questa dinamica, le aziende hanno un ruolo essenziale nel promuovere non solo la collaborazione ma, soprattutto, cultura e consapevolezza nella corretta selezione del paziente, nel controllo e nella gestione del porto della lente e delle eventuali criticità cliniche che possono insorgere”.
LENTI A CONTATTO PER GESTIRE MIOPIA UNDER 18: MEGLIO SE MORBIDA E MONOUSO
“Grazie all’introduzione di una lente a contatto morbida per il controllo della progressione miopica attraverso il meccanismo del defocus periferico, la contattologia sta vivendo una rivoluzione copernicana, superando i limiti gestionali legati al porto notturno e alle caratteristiche della lente stessa. Di pari passo, lo sviluppo della tecnologia per la lente a contatto giornaliera anche per altre ametropie e patologie corneali – conclude LEMBO – ha permesso un approccio più consapevole da parte dell’utenza alla lente a contatto. L’utilizzo di una mente morbida e a ricambio giornaliero sembra essere di più facile gestione per i giovani, che iniziano soprattutto a utilizzarle per l’attività all’aria aperta. Si tratta di un argomento sempre attuale e challenging, data l’utenza a cui si rivolge e viste le ripercussioni di gestione familiare che ci possono essere”.
“La lente a contatto indicata per gli under 18 dovrebbe essere una lente semplice per via del ricambio giornaliero e per l’azione che si prefigge. In Italia – aggiunge PIETRONI – stiamo continuando la ricerca di ottici optometristi esperti in applicazione di lenti a contatto, proattivi nella collaborazione con la classe medica, volenterosi di iniziare questo tipo di applicazione in modo continuo e costante. I pazienti vanno insomma accompagnati e seguiti”.