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Celiachia: Un’alternativa alla dieta senza glutine. Sperimentazione dell’AOU “G. Martino”

Celiachia: Un’alternativa alla dieta senza glutine. Sperimentazione dell’AOU “G. Martino”

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Una terapia che potrebbe consentire a pazienti celiaci di assumere il pane senza avere disturbi.

È la sperimentazione in fase di avvio presso il Centro Regionale di Riferimento per la Celiachia dell’Unità Operativa di Gastroenterologia Pediatrica e Fibrosi Cistica dell’AOU “G. Martino” di Messina, diretto dal Prof. Claudio Romano.

Si tratta della somministrazione di un farmaco che, inibendo la transglutaminasi intestinale, impedisce che il glutine provochi il danno dell’intestino. Lo studio in corso prevede il reclutamento volontario di un certo numero di pazienti celiaci adulti, a cui sarà offerto glutine in quantità diversificate e somministrato l’inibitore con differenti dosaggi.

“Durante la sperimentazione – spiega il Prof. Romano – verificheremo il comportamento clinico e documenteremo eventuali danni istologici alla mucosa intestinale. I primi risultati, già pubblicati, sembrano incoraggianti ed aprono interessanti prospettive per una alternativa alla dieta senza glutine”.

Questo studio di carattere internazionale che ha visto il coinvolgimento dei maggiori centri europei per la celiachia; il centro dell’azienda ospedaliera universitaria è una delle poche realtà italiane ad essere stata inclusa nella sperimentazione.

“Le prospettive, riguardo la possibilità di bloccare gli effetti tossici del glutine nel paziente celiaco, sono ottime e credo che nei prossimi anni ci saranno importanti novità – prosegue il Prof. Romano- anche se la dieta senza glutine rimane in atto l’unica e necessaria terapia per la celiachia”.

In Italia, nel 2021, risultano 241.729 celiaci di cui il 70% (168.385) appartengono alla popolazione femminile e il restante 30% (73.344) a quella maschile (dati Istituto Superiore di Sanità). Il centro Regionale di Riferimento dell’AOU “G. Martino” ha in carico oltre 3000 pazienti celiaci, bambini e adulti, con una media di diagnosi per anno tra le più alte in Europa.

Prof. Claudio Romano