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Pubblicata la prima ricerca dell’Osservatorio Italiano della Gentilezza e del Comportamento. Natalia Re del MIG: “La gentilezza è indicatore del benessere”
Generano una spesa pubblica di oltre 13 miliardi di euro e arrivano a pesare fino allo 0,84% sul PIL: questo è il “conto economico” dei maltrattamenti su minori, senza contare gli impatti sulla salute del bambino e sul suo futuro. Il dato emerge da un’analisi realizzata dal Centro Studi sul Management e il Lavoro per l’Osservatorio Italiano della Gentilezza e del Comportamento, organo del Movimento per la Gentilezza, presieduto da Natalia Re e diretto da Marcello Vitaliti. “L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha da tempo inserito questo filone di ricerca fra gli strumenti fondamentali per le decisioni connesse alle politiche nazionali in favore dell’infanzia e dell’adolescenza” ha detto il prof. Antonio Votino, presidente del Ce.S.Ma.L.
Gli effetti dei maltrattamenti sulla società. “Un bambino maltrattato pesa in modo significativo sui bilanci dei Comuni, sui bilanci delle aziende sanitarie e dei centri di salute mentale, così come sui bilanci della giustizia – spiega ancora il professor Votino – E questo sia oggi, per la sua protezione e tutela, che nel futuro, perché il maltrattamento ha un’alta probabilità di sviluppare in età adulta patologie sanitarie anche gravi (dipendenza, malattie mentali, disabilità, disturbi cardiovascolari, disturbi psicologici etc.), devianze e criminalità, disoccupazione e perdita di reddito, incidendo, dunque, sul bilancio dello Stato e sulla perdita di produttività e di PIL”.
I costi diretti e indiretti dei maltrattamenti su minori. L’analisi, disponibile da oggi online sul sito del Movimento, stima sia i costi diretti che quelli indiretti dei maltrattamenti sui minori. I costi diretti, che in totale valgono quasi 340 milioni di euro, comprendono l’ospedalizzazione (49 milioni di euro), la cura della salute mentale (21 milioni di euro), il welfare (214 milioni di euro), l’affido familiare, gli interventi di polizia e le spese della giustizia (53 milioni di euro). I costi indiretti, che ammontano a circa 12 miliardi e 700mila euro, riguardano l’educazione speciale (209 milioni di euro), la cura della salute da adulti (326 milioni di euro) la criminalità adulta connessa ai maltrattamenti (oltre 5 miliardi di euro), la delinquenza giovanile (152 milioni di euro) e le perdite di produttività sociale ( 6 miliardi di euro).
Maltrattamenti e gentilezza. Lo studio si inserisce in un filone di ricerca che il Movimento Italiano per la Gentilezza ha lanciato qualche mese fa e che ha il suo focus nell’analizzare gli effetti reali della gentilezza sulla società contemporanea, valutando in che modo un ecosistema “più gentile” possa influenzare la generazione di ricchezza. “Il concetto di gentilezza, infatti, è molto più ampio di quello a cui siamo abituati a pensare, va oltre l’empatia e l’educazione, e comprende le basi del vivere comune, il rispetto dell’altro, delle differenze e delle leggi dello Stato, è lo strumento che ci aiuta a vivere e interagire con il prossimo in maniera virtuosa” commenta la presidente del Movimento, Natalia Re “Il nostro scopo è quello di supportare le istituzioni nella definizione delle loro politiche, con dati e strumenti concreti”.
La gentilezza come indicatore di benessere. “La nostra idea – spiega Re – è che se si intervenisse attraverso la gentilezza in maniera preventiva, si ridurrebbero in misura percentuale i costi che, invece, andrebbero sostenuti per riparare i danni del fenomeno”. E conclude la presidente “Come Movimento crediamo nell’effetto della gentilezza anche sui conti pubblici e sulla crescita economica: ecosistemi “più gentili” sono anche più sostenibili, saper convivere con l’altro è un indicatore del benessere socio-economico di una comunità”.