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“La responsabilità sociale del Magistrato tema centrale della modernità”, il Vice Presidente del Csm ospite di UniMe

“La responsabilità sociale del Magistrato tema centrale della modernità”, il Vice Presidente del Csm ospite di UniMe

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L’Aula Magna del Rettorato ha ospitato la Lectio magistralis dell’avv. Fabio Pinelli, Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, sul tema “La responsabilità sociale del Magistrato”. Dopo i saluti della Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari, sono intervenuti il Prorettore Vicario, prof. Giuseppe Giordano, ed il docente ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico, prof. Giovanni Moschella, che ha introdotto i lavori.
“È con immenso piacere – ha detto la Rettrice – che do il benvenuto alle autorità presenti e, in particolare, all’avv. Pinelli che quest’oggi onora l’Ateneo della sua presenza. Desidero, inoltre, ringraziare il prof. Moschella per l’organizzazione di questa preziosa iniziativa che pone al centro del dibattito accademico il tema fondamentale della responsabilità sociale del Magistrato. In qualità di Rettrice, ma anche di cittadina italiana, riconosco l’importanza della Magistratura e del suo ruolo di custode della legge che deve essere accessibile ed equa per tutti. Ciascun Magistrato ha il dovere di agire con senso di responsabilità e, allo stesso tempo, l’istituzione universitaria ha il compito di veicolare la cultura giuridica per educare i nostri giovani alla responsabilità sociale in ogni ambito professionale. È solo nel rispetto della giustizia che possono essere compiute le scelte importanti salvaguardando i diritti di ciascuno”.
“La responsabilità sociale del Magistrato – ha dichiarato il Vice Presidente del Csm – è un tema centrale della modernità in quanto le decisioni dei Magistrati impattano necessariamente sulla vita dei cittadini. Dunque, assieme alle grandi prerogative di autonomia e indipendenza che la Magistratura possiede costituzionalmente, la stessa deve anche portare avanti una responsabilità nei confronti dei cittadini per le decisioni che assume e che devono essere il più possibile prevedibili. Oggigiorno, si tratta di una responsabilità che si è evoluta, basti pensare al fatto che, ormai, l’ordinamento solamente interno non esiste più; adesso viviamo in una società multilivello con l’ordinamento europeo che è intervenuto a tuttotondo, influenzando anche quello italiano. E poi ancora, c’è il diritto giurisprudenziale, cioè il cosiddetto diritto vivente, ovvero, l’interpretazione delle norme da parte dei Magistrati. Tutto questo restituisce una situazione di particolare complessità”.
In Aula Magna erano presenti diverse autorità e gli studenti dell’Istituto “Quasimodo” di Messina.