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Persone con diabete attraversano a nuoto lo Stretto di Messina, per mostrare che è possibile vivere una vita straordinaria

Persone con diabete attraversano a nuoto lo Stretto di Messina, per mostrare che è possibile vivere una vita straordinaria

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Oggi, grazie all’innovazione tecnologica e farmacologica e a team diabetologici altamente specializzati, che supportano le persone con diabete, questa condizione non è più un ostacolo allo sport praticato a qualsiasi livello. Lo testimoniano le storie degli atleti Monica Priore e Alessio Fresco, che domani saranno al fianco di altri pazienti, per la traversata a nuoto dello Stretto di Messina. A loro anche i messaggi di incoraggiamento dello schermidore Giulio Gaetani e della mezzofondista Anna Arnaudo.

Messina, 13 luglio 2024 – Sono una trentina, fra persone con diabete, medici diabetologi e “amici” della diabetologia, che domani, uniti in un’unica squadra, si cimenteranno in una delle imprese sportive più ricche di fascino che si possano compiere nel Belpaese: la traversata a nuoto dello Stretto di Messina. Tra il mito di Scilla e Cariddi e quello di Colapesce, il braccio di mare che separa l’Italia peninsulare dalla Sicilia attrae da sempre nuotatori di ogni livello, desiderosi di mettersi alla prova in queste acque leggendarie. L’obiettivo di domani, però, non sarà solo la performance sportiva, ma ricordare che il diabete non è un limite, non solo per condurre una vita normale, ma anche per una vita straordinaria, fatta di imprese eccezionali, quale è appunto la traversata a nuoto dello Stretto.

L’iniziativa, promossa dall’Associazione Nazionale Medici Diabetologi (AMD) e patrocinata dalla Federazione delle Società Diabetologiche Italiane (FeSDI), è stata presentata oggi a Palazzo Zanca, in una conferenza stampa alla presenza dell’Assessore alle politiche sociali del Comune di Messina Alessandra Calafiore e della Magnifica Rettrice dell’Università degli Studi di Messina Giovanna Spatari.

A seguire, Palazzo Zanca ha ospitato il convegno AMD “Diabete, sport e tecnologia: un tuffo nell’innovazione”, che ha riunito un centinaio di diabetologi provenienti da tutt’Italia, impegnati a fare il punto sugli approcci migliori per integrare l’esercizio fisico nella vita delle persone con diabete, in particolare quello di tipo 1 che insorge in età giovanile.

“L’evento scientifico di oggi e quello sportivo di domani pongono l’accento su una nuova concezione del legame tra sport e diabete”, evidenzia Giuseppina Russo, Professore ordinario di Medicina Interna presso l’Università di Messina e Direttore UOS Diabetologia AOU Policlinico Universitario G. Martino, tra gli organizzatori del doppio appuntamento. ”L’attività fisica fa parte della terapia del diabete, insieme a farmaci, tecnologia e a una corretta alimentazione, ma oggi grazie ai progressi nella gestione di questa condizione, il diabete non è più un ostacolo alla pratica sportiva agonistica, anche estrema. Siamo passati dal dire ai nostri pazienti ‘hai il diabete, fai movimento’ al dire loro ‘nonostante il diabete, non porti limiti, puoi fare grandi cose, raggiungere i massimi livelli anche in un ambito sfidante come lo sport’. È un messaggio importante per tutti quei bambini e ragazzi (sempre di più) che ricevono una diagnosi di diabete 1: dobbiamo motivarli, far loro comprendere che hanno davanti una vita da vivere a pieno”.

“L’innovazione farmacologica, con nuove molecole, e quella tecnologica, con sistemi per il monitoraggio della glicemia e l’erogazione d’insulina sempre più pratici e discreti, ha notevolmente semplificato la quotidianità di chi convive con il diabete”, spiega Paolo Di Bartolo, Direttore della Rete Clinica di Diabetologia dell’AUSL della Romagna e persona con diabete che domani si cimenterà nella traversata. “Ma questo non basta. Per passare da una vita normale alla possibilità di compiere imprese eccezionali, occorre avere accanto a sé una squadra: il team diabetologico, composto da medici, infermieri, dietisti, i propri familiari, i propri allenatori. L’unione fa la forza, insomma. E le storie di Monica Priore e Alessio Fresco, atleti esperti che domani nuoteranno insieme a noi, testimoniano proprio come, anche con il diabete, si possano ottenere grandi risultati. Atleti professionisti, persone comuni con diabete, loro familiari, medici, rappresentanti dell’industria farmaceutica: saremo tutti parte di un’unica squadra per centrare insieme l’obiettivo della traversata. Giulio Gaetani, bronzo in Coppa del Mondo nella Spada, e Anna Arnaudo, campionessa nazionale nei 10.000 metri, ci hanno mandato i loro messaggi di incoraggiamento”.

L’appuntamento è per domani, alle ore 8.30, quando, dalla spiaggia di Capo Peloro (località Torre Faro), la più bella d’Italia secondo il National Geographic per i suoi panorami suggestivi, i partecipanti si tufferanno alla volta della costa calabrese. Una distanza di circa 3,5 km durante la quale i nuotatori saranno scortati da una flotta di una decina di barche condotte da marinai esperti delle correnti dello Stretto. A bordo delle imbarcazioni familiari e sostenitori, oltre a personale medico e addetti al salvataggio.

I due eventi AMD vogliono anche tenere viva l’attenzione sul diabete di tipo 2 che, insieme all’obesità, è ormai una vera e propria emergenza sanitaria in tutto il Paese, specialmente al Sud. “In base ai dati dell’ultimo Italian Barometer Diabetes Report, il diabete risulta essere più diffuso tra le persone residenti nel Mezzogiorno e nelle Isole (rispettivamente 6,9% e 6,3% contro il 5,6% della media nazionale)” sottolinea Giuseppe Smedile, Endocrinologo, Dirigente Medico presso l’Azienda Ospedaliera Papardo di Messina, tra gli organizzatori degli eventi del 13 e 14 luglio. “Nella popolazione over65, tra le Regioni più colpite ci sono proprio Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. In Sicilia, in particolare, quasi il 60% dei residenti risulta completamente sedentario, contro il dato medio nazionale del 37%; sovrappeso e obesità infantile si attestano al 22% e al 14%, contro il 20% e il 9% della media italiana”.

“Parlare di diabete e sport è quindi doppiamente importante”, conclude Riccardo Candido, Presidente Nazionale AMD e Presidente FeSDI. “Per quanto riguarda il diabete tipo 1, lo sport rappresenta un’occasione di riscatto, una formidabile palestra in cui allenarsi, anche mentalmente, a raggiungere obiettivi ambiziosi, con preziose ricadute in ogni ambito della vita. Per quanto riguarda diabete tipo 2 e obesità, in progressivo aumento nel nostro Paese così come in tutta Europa e nel mondo, lo sport è uno dei cardini dei corretti stili di vita, la cui promozione è cruciale se vogliamo davvero diffondere un’efficace cultura alla prevenzione”.

Ufficio stampa AMD – Value Relations

Chiara Farroni – cell. 331 4997375, e-mail: c.farroni@vrelations.it

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