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di Francesco Cacciola
Professore Associato di Chimica degli Alimenti, Coordinatore del Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche, Dipartimento di Scienze Biomediche, Odontoiatriche e delle Immagini Morfologiche e Funzionali, Università di Messina
La Delegazione di Messina dell’Accademia Italiana della Cucina, dal 2003 Istituzione Culturale della Repubblica Italiana, ha celebrato il 70° anniversario della fondazione presso le Terrazze di Villa Pace-Università degli Studi di Messina in data 17/06/2024. Il convegno accademico, patrocinato dall’Amministrazione comunale, dall’Ateneo di Messina, dall’Accademia Peloritana dei Pericolanti, dalla Fondazione Bonino Pulejo e dalla Camera di Commercio, è stato organizzato dalla delegazione di Messina dell’Accademia Italiana della Cucina, e in particolare dal Prof. Francesco Trimarchi, Professore Emerito di Endocrinologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi di Messina. Di fronte ad una gremita platea, il Delegato, ha introdotto l’evento enucleando i principi fondativi dell’Accademia contenuti nel manifesto del settantennale, diretto dal Presidente Paolo Petroni, con lo scopo precipuo di tutelare le tradizioni della cucina italiana, di cui promuove e favorisce il miglioramento in Italia e all’estero. Il Delegato ha ricordato i soci fondatori e i Presidenti che si sono succeduti nel corso degli anni. La Rettrice Prof.ssa Giovanna Spatari ha evidenziato il forte legame con il territorio e con l’Ateneo di Messina sottolineando il valore di eventi capaci di avvicinare il mondo economico e produttivo a quello accademico, in modo da infondere fiducia alle giovani generazioni che possono trovare l’occasione per costruire un brillante futuro professionale in Sicilia. L’assessore per le Politiche agroalimentari del Comune di Messina, dott.ssa Alessandra Calafiore, portando i saluti istituzionali del sindaco dott. Federico Basile, ha ribadito il significato culturale e storico dell’Accademia, che attraverso le presenze nei maggiori centri del Paese, ha diffuso e diffonde la cultura enogastronomica dei territori. In tale contesto, Messina ed il suo vasto ambito metropolitano, con tradizioni storiche importanti anche in tale settore, è impegnata a promuovere le peculiarità locali per accompagnare l’azione di sviluppo e di programmazione che la Giunta del sindaco Basile sta portando avanti per rilanciare il territorio. La Prof.ssa Luciana Caminiti, Accademica e già Professore Ordinario Storia di Contemporanea dell’Università di Messina ha tracciato un quadro della Messina della dolce vita e degli anni della città tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ricordando eventi e cronache di quel periodo caratterizzato da fermenti culturali e ripresa economica. ripercorrendone le attività ristorative attive nella Messina di quegli anni. Il dott. Attilio Borda Bossana, Accademico, Consultore e Direttore del Centro Studi Territoriali della Sicilia Orientale ha tracciato un excursus storico della Delegazione messinese fondata per iniziativa dell’avvocato Giuseppe Ragonese De Gregorio riportando le attività della Delegazione, sotto la guida degli Accademici Giuseppe Fiorentino, Carlo Picciotto, Antonio Barresi e Francesco Trimarchi e la trasformazione socio-economica che ha influito sull’evoluzione della gastronomia messinese. Testimonianze dirette di quella stagione sono state offerte da due Accademici fondatori i dottori Angelo Ragonese De Gregorio e Fabrizio Fiorentino. Successivamente ha enfatizzato il ruolo della cucina italiana come importante bene culturale e immateriale riannodandone i fili anche con Messina, città in cui l’Accademia italiana della cucina ha svolto e continua a svolgere il ruolo di un’istituzione culturale per salvaguardare, insieme alle tradizioni della cucina italiana, la cultura della civiltà della tavola. Il prof. Francesco Cacciola, Associato di Chimica degli Alimenti del Dip. BIOMORF, nonché Coordinatore del corso di laurea in Scienze gastronomiche, ha presentato una relazione sulla ricerca scientifica e formazione universitaria in enogastronomia, evidenziando le potenzialità dei due laboratori di Chimica degli Alimenti, allocati presso il Dip. di Scienze veterinarie dell’Università di Messina, dotati di strumentazione all’avanguardia per lo studio della sicurezza, qualità e la salubrità degli alimenti che spaziano dai prodotti caseari ai prodotti ittici, dalla carne ai prodotti ortofrutticoli. Ha evidenziato le potenzialità del laureato in scienze gastronomiche, una figura professionale, la cui attività è indispensabile per il controllo dei processi di produzione, conservazione e trasformazione delle derrate e dei prodotti alimentari e la loro valutazione qualitativa e per la preparazione e la somministrazione dei pasti in strutture di ristorazione collettiva, istituzionale e commerciali. La dott.ssa Paola Sabella, Segretaria Generale Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, Messina ha riportato i dati sulla cultura della impresa nella ristorazione illustrandone gli aspetti della demografia d’impresa che per la ristorazione vede in ambito provinciale 4124 attività registrate con 15 mila 387 addetti, evidenziano nel I trimestre del 2024 un numero consistente di cessazioni. Infine, l’endocrinologa Annamaria Colao, Unesco Chair dell’Università Federico II, ha tenuto una lettura magistrale sulla dieta mediterranea. In particolare, si è soffermata sulle peculiarità della dieta stessa, la quale non si riferisce solo all’alimentazione ma anche all’adozione di un corretto stile di vita. Ha, inoltre, evidenziato le sue naturali proprietà antinfiammatorie con un grande vantaggio sulla risposta immunitaria. Le conclusioni dell’incontro sono state tenute dal segretario generale dell’Accademia Italiana della Cucina, dott. Roberto Ariani, evidenziando i profondi mutamenti che sono intervenuti nel Paese, dal punto di vista sociologico, da quello della produzione agro-alimentare e nei parametri della domanda e dell’offerta gastronomica. Al convegno hanno preso parte anche il consigliere di presidenza, dott. Ugo Serra, il coordinatore territoriale della Sicilia Orientale, dott. Vittorio Sartorio e vari rappresentati delle delegazioni dell’Accademia italiana della Cucina.