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Presa in carico dei casi di mpox nel contesto delle procedure sanitarie relative agli sbarchi di migranti

Presa in carico dei casi di mpox nel contesto delle procedure sanitarie relative agli sbarchi di migranti

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Facendo seguito alla Dichiarazione di Emergenza di salute pubblica internazionale (PHEIC – Public Emergency of International Concern) da parte del Direttore Generale dell’OMS, in esito al Comitato di emergenza convocato in data 14 agosto 2024, ai sensi delle disposizioni del Regolamento sanitario internazionale (2005), a seguito della situazione epidemiologica delle infezioni da virus monkeypox (MPXV) in Africa, si ritiene opportuno porre attenzione alla presa in carico, in collaborazione con le ASL territorialmente competenti, ai casi di mpox nel contesto delle procedure sanitarie relative agli sbarchi di migranti, che vedono gli operatori USMAF coinvolti ai sensi del Regolamento Sanitario
Internazionale (2005).
Per le informazioni sulla presentazione clinica della malattia, la definizione di caso sospetto, probabile e confermato, le indicazioni e flusso dei dati per la segnalazione si rimanda alla circolare ex DGPRE prot. n. 24775 del 19/08/2024 che si allega per una pronta consultazione (Allegato 1) e alle Circolari prot. n. 26837 del 25/05/22 (Allegato 2) e n. 34905 del 2/08/22 (Allegato 3). Tuttavia, in considerazione della peculiarità del processo di sbarco e di prima accoglienza dei migranti, ad integrazione di quanto riportato in circolare, si raccomanda agli operatori USMAF di assicurarsi che eventuali casi sospetti vengano opportunamente posti in isolamento e che il contact tracing venga tempestivamente avviato, mettendosi in contatto immediatamente con gli operatori sanitari degli hotspot e dell’Azienda Sanitaria Locale. Si raccomanda, inoltre, agli operatori USMAF o delle ASL di competenza di segnalare il prima possibile ogni caso sospetto o probabile identificato rispettivamente in banchina o presso gli hotspot agli indirizzi coordinamento.usmafsasn@sanita.it e coordinamento.contactracing@sanita.it. L’occasione è altresì utile per raccomandare agli operatori sanitari il corretto utilizzo di tutti i dispositivi di protezione individuale idonei.