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Allarme medici di base. Pochi camici bianchi. Più pazienti ai dottori per coprire le lacune

Allarme medici di base. Pochi camici bianchi. Più pazienti ai dottori per coprire le lacune

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Asl5 concede a sei professionisti l’aumento del numero di assistiti. Ma crescono le zone carenti: a rischio anche riviera e val di Magra

I medici di famiglia sono sempre meno, e Asl5 consente ai medici di allargare la platea di assistiti per evitare che i cittadini rimangano senza assistenza territoriale. È di questi giorni la delibera con cui l’azienda sanitaria ha concesso a sei medici di medicina generale di incrementare fino a 1800 la soglia massima di persone assistite. Una scelta condizionata dal mancato turn over, dato che la carenza di medici territoriali rende impossibile la sostituzione di chi taglia il traguardo della meritata pensione. L’ultimo caso registrato a Ceparana, con un medico in pensione dal 1° ottobre che non sarà rimpiazzato a breve e l’impossibilità dei suoi assistiti di reperire un altro medico in zona in quanto tutti quelli attivi hanno già raggiunto la soglia massima di assistiti, è solo l’ultimo episodio. Dalla delibera di Asl5 si evidenziano le difficoltà delle istituzioni di fronte a un problema di non facile risoluzione. Solo nel marzo scorso, per esempio, Asl5 aveva fatto presente alla Regione le zone carenti di medici, relative ai comuni di Borghetto Vara, Riomaggiore, La Spezia, Lerici, Castelnuovo Magra e Sarzana, comune quest’ultimo dove erano ben due i dottori da trovare. In estate la Regione ha tentato di colmare le lacune, provando ad assegnare gli incarichi vacanti, ma l’unica area assegnata fu quella della Spezia, assegnata a una professionista già impegnata a Riccò del Golfo e Beverino. Il trasferimento dalla valle alla città ha creato “una grossa criticità assistenziale”, per dirla con le parole della delibera firmata dal direttore generale Paolo Cavagnaro, con la Asl5 che ha richiesto a tutti i medici iscritti in graduatoria aziendale l’eventuale disponibilità ad accettare un incarico provvisorio di ruolo nella zona, non ricevendo tuttavia alcuna risposta. Criticità, quella della bassa Val di Vara, alla quale si è aggiunta un’altra grave carenza assistenziale nei comuni di Santo Stefano di Magra e Sarzana a causa delle “impreviste cessazioni” dall’incarico a tempo indeterminato di due medici di ruolo unico di assistenza primaria.Situazioni che sono state affrontate in una riunione del Comitato aziendale per la medicina generale, al termine della quale è stato concordato di procedere con la richiesta, su base volontaria, dell’incremento del massimale di scelte a 1.800 assistiti dei medici di medicina generale massimalisti convenzionati nei comuni di Beverino, Santo Stefano Magra ed Arcola, rimandando momentaneamente l’eventuale incremento del massimale di scelte dei medici del comune di Sarzana in attesa dell’esito delle procedure di assegnazione degli incarichi vacanti che verranno espletate entro fine anno. Alla richiesta dell’Asl, riservata ai professionisti operanti a Beverino, Santo Stefano Magra e Arcola, hanno risposto dei medici di famiglia, che si sono resi disponibili – per un periodo di tempo limitato di 6 mesi – ad accogliere fino a 1800 assistiti. Si tratta dei medici Enrico Lazzerini, convenzionato a Beverino, Cosetta Botta, Mario Quadrelli e Alessio Romeo a Santo Stefano di Magra, Maura Brondi e Ottaviana Podestà ad Arcola. A Follo e a Ceparana, invece, per sopperire alla carenza di medici di famiglia, Asl5 attiverà ambulatori di prossimità che saranno aperti quattro ore al giorno, dedicati a chi è rimasto senza medico, dove medici di famiglia e di continuità assistenziale effettueranno prestazioni ambulatoriali in attesa che l’azienda trovi medici decisi a operare in bassa Val di Vara.

(Fonte: lanazione.it)