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La cerimonia in ricordo dei caduti di Massa Santa Lucia del 4 novembre è stata un evento solenne e significativo, tenutosi davanti al monumento dedicato alle diciotto vittime dei conflitti mondiali “figli” del villaggio.
La manifestazione promossa ogni anno a partire dal 2007 dal Cav. Antonino Berenato, ha visto la comunità riunirsi per riflettere sul sacrificio dei caduti e sull’importanza della memoria storica. La cerimonia, infatti, non è stata solo un momento di commemorazione, ma anche un richiamo all’unità e al senso di appartenenza da trasmettere alle giovani generazioni.
Erano presenti rappresentanti del Consiglio della VI Municipalità, autorità civili e militari. Per l’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti decorati al Valor Militare – Federazione di Messina, il Col. Letterio Sciliberto, appositamente delegato dal Presidente. l’Associazione Combattenti e reduci era rappresentata dal presidente, Maggiore Vincenzo Randazzo. Dinanzi ad una nutrita rappresentanza della cittadinanza, il Sacerdote Don Giuseppe Giunti della Parrocchia delle Masse ha recitato una preghiera in suffragio dei caduti ed ha impartito la benedizione. La corona d’alloro dell’Amministrazione Comunale è stata deposta dinanzi al monumento ai caduti.
Il Consigliere Sciliberto della Federazione di Messina ha parlato dei caduti di tutte le guerre che rappresentano un sacrificio immenso, un costo umano che rimane impresso nella memoria collettiva di un paese. Ha poi aggiunto: “La memoria dei caduti ci ricorda il prezzo della guerra e l’inestimabile valore della pace. Questo monumento onora i soldati caduti in battaglia, ma anche i civili che hanno sofferto a causa della guerra. Il sacrificio di questi 18 “figli” del villaggio collinare è un monito, un richiamo eterno al valore della pace e alla tragedia della guerra, un ricordo che va custodito con rispetto e devozione. Oggi, ricordiamo quei caduti non come numeri, ma come persone con famiglie, sogni e speranze. Celebriamo la loro memoria con cerimonie commemorative, e continuiamo a sperare in un mondo di pace, dove tali sacrifici non siano più necessari”.