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Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, insieme al sindacato infermieristico Nursing up, confermano lo sciopero indetto per mercoledì 20 novembre.
Medici, dirigenti sanitari, infermieri e professionisti sanitari incroceranno le braccia per 24 ore per protestare contro lo stato in cui versa “non solo il Servizio sanitario nazionale, ma anche la professione e lo status di medici, dirigenti sanitari, specializzandi, infermieri e altri professionisti sanitari” dichiarano Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente Nursing Up.
Lo sciopero culminerà con una manifestazione prevista a Roma, in Piazza SS Apostoli, dalle 12 alle 14.
CHI PUÒ ADERIRE ALLO SCIOPERO
L’astensione riguarda il personale appartenente alla dirigenza medica in servizio con rapporto a tempo determinato o indeterminato in Aziende ed Enti del Servizio sanitario nazionale compresi gli Irccs, Izs, Arpa, le strutture di carattere privato e/o religioso accreditate con il Servizio sanitario nazionale, e i medici specializzandi assunti con i cosiddetti Decreto Calabria e Cura Italia, oltre ai medici dell’Inail e del ministero della Salute. Per scioperare non è necessario essere iscritti a un sindacato.
CHI NON PUÒ ADERIRE
Sono invece esclusi dallo sciopero i medici con contratto di formazione specialistica (specializzandi ex D.lgs. n. 368/99) e i medici convenzionati con il Servizio sanitario nazionale. I sindacati promotori hanno preparato anche dei cartellini e dei moduli per i medici dipendenti precettati, che vorranno comunque manifestare il loro stato d’agitazione Qui le indicazioni di Anaao e qui quelle di Cimo.
LE RAGIONI DELLA PROTESTA
Tante le ragioni che hanno spinto i camici bianchi a scendere in piazza, dal mancato rispetto dei contratti all’assenza di un piano straordinario di assunzioni, fino alla mancata defiscalizzazione delle indennità di specificità.
https://www.giornaleprevidenza.it/professione/agitazione-del-20-novembre-cosa-ce-da-sapere/