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di Marinella Ruggeri
Ancora un altro Natale, in un mondo di guerre che si espandono e diffondono orrore e morte.
Ancora un Natale, in cui si fa memoria di una nascita che rappresenta la massima espressione della umanità eppure, fra gli uomini, serpeggia, indifferenza, scarsa attenzione, ridotta empatia.
L’umanità è ferita e violata in tutte le forme, dagli stessi uomini che in nome del potere, che loro chiamano giustizia, sotto effetto di una costante manipolazione intellettuale, procedono ,senza una reale negoziazione, nel mettere in atto quanto da anni è stato pianificato , facendolo passare per risposta alla provocazione subita.
L’uomo diventato sempre più NARCISO, ha perso ogni possibilità di ritrovare sè stesso.
Assumersi la responsabilità oggi è diventata una paura, una pressione da evitare, un non volere affrontare problemi che si ritengono troppo complessi.
Ma, se ci pensiamo, responsabilità deriva da respondere, o meglio corrispondere ; cioè la realtà , in cui mi trovo, esige una mia risposta, quindi bisogna semplicemente stare nella realtà, nel presente e corrispondere a ciò che ORA c’è nella mia vita. Quindi, non si tratta di appesantirsi di carichi impossibili da portare, condizione mentale che ci induce a lamentarci e a pensare di avere pesi insopportabili. In realtà siamo SEMPLICEMENTE chiamati a fare LA NOSTRA PARTE e basta. Sprecare energie a lamentarsi o peggio CERCARE UN COLPEVOLE, è una perdita di tempo inutile.
Ad esempio, davanti alla malattia la si affronta e basta, senza stare li a cercare di chi è la colpa della malattia che c’è.
Anche il PREOCCUPARSI è stare un passo dopo, è un errore, bisogna piuttosto OCCUPARSI del Qui e Ora.
Abitare il presente che c’è , l’unico di cui occuparsi. Non serve caricarsi e vivere in prospettiva. Ma semplicemente stare QUI, e dedicarsi al momento che ho, al tempo che ho, vivere ADESSO.
Essere responsabile è quindi stare nella realtà, invece, sempre di più si resta alienati nel passato o proiettati nel futuro dove il verbo, ciò che sarà , è ipotetico e non reale
L’unico modo per ritrovarsi e celebrare il Natale è quindi semplicemente, operare ciò che per natura siamo chiamati a fare, proprio sull’esempio di quel “ Bambino che nasce nella notte di Natale”, e… cioè… AMARE .
Amare e,… amare OGGI, compiendo atti dinamici, come essere responsabili, pianificare il momento, dare subito quell’abbraccio, prendere quella decisione suggerita dalla nostra spinta interiore, urlare , se serve, con tutte le nostre viscere che non accettiamo ciò che non è umano, ciò che non è amore.
La parola A-more è alfa privativo cioè antagonista di mors mortis.
L’amore è insieme di tutte le qualità fondamentali dell’anima della umanità, capace di emettere e ricevere ciò che è antagonista della morte e dare condizione di vita a qualunque sentimento stiamo sperimentando
L’amore ha il potere di dare la vita in una epoca di morte.
Dalla cultura greca abbiamo ereditato nel nostro mondo occidentale 8 significati codificati dell’amore.
La prima è AGAPE cheè l’amore incondizionato che non ha bisogno di essere ricambiato;
la PHILIA è l’amore per l’amico caro, è affettività, vicinanza, è ciò che che ti ritorna dall’amico che c’è sempre anche se non lo vedi ;
L’ EROS è l’amore che fa battere il cuore, intimità, passione, sessualità, romanticismo;
l’ ANTEROS è l’amore corrisposto, io e te ci amiamo tutte due; l’HIMEROS è la passione del momento , il desiderio irrefrenabile, cioè un desiderio fisico immediato, che chiede di essere soddisfatto, il ti voglio anche senza necessaria corrispondenza;
Il POTOS è il desiderio che sogniamo, verso cui tendiamo, ciò che desideriamo per NOI, per la terra e per il mondo;
Lo STORGE è amore di appartenenza per i propri consanguinei;
la THELEMA è il piacere di fare qualcosa; desiderio di voler fare, come l’amore per il proprio lavoro.
Ricordare le varie forme di amore, ci aiuta, a sentire come siamo capaci di vivere , in pienezza, sperimentando, una o più di una di esse.
il NATALE che stiamo vivendo, come TEMPO, QUI e ORA, ci chiede di prenderne consapevolezza.
Abbiamo bisogno di presenza e di essenza, abbiamo bisogno di vita e non di morte. Abbiamo bisogno di poesia, di arte e di musica e di tutto ciò che è bellezza nell’uomo.
Eppure l’uomo pedagogo di amore, oggi, non riesce ad amare e a farsi amare.
In realtà, non si dovrebbe fare nulla per essere amati. Passare tutta la vita cercando conferme e facendo tanti sforzi, per piacere agli altri, per conquistare l’approvazione mettendo in atto strategie per sembrare più belli, anche a caro prezzo, non serve a raggiungere l’obiettivo.
Chi ci ama davvero, ci guarda con il cuore e ci attribuisce qualità al di là di quelle che abbiamo, dando valore alle nostre imperfezioni che sono preziose per chi ci ama, al contrario chi non vuole amarci non sarà mai soddisfatto nonostante i nostri sforzi.
Teniamoci, allora, le imperfezioni come occasioni di amore!
Non servono famiglie perfetti, non serve una spasmodica manipolazione di corpi e menti, per poi ….sentirsi sempre SOLI.
L’amore apparentemente , sprecato di chi si dona senza chiedere niente, come il Bambino di Nazaret, RESTA una grande Verità e Forza che supera l’ indifferenza di molti e l’apatia di tanti, per mantenere viva, per dirlo, con Papa Francesco, quella SPERANZA CHE NON DELUDE!!!
Il VEICOLO migliore di questo amore si chiama TENEREZZA!!!
Senza rumore, senza parole, senza regali costosi, ma facendosi PRESENZA, capace di toccare, accarezzare, abbracciare, coccolare l’altro, dal più piccolo al più anziano,…così può ESSERE Natale.
Auguri!!!