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L’Università di Messina ha ospitato oggi presso l’Accademia Peloritana dei Pericolanti il workshop intitolato “SOUTH RISK: from data collection to monitoring interventions and risk prevention. A Southern History”.
Si è trattato di un evento di grande rilievo scientifico e culturale, che è stato organizzato dal Prof. Salvatore Magazù, decano di Fisica dell’Università di Messina, in collaborazione con l’Aeronautica Militare, e che ha offerto importanti riflessioni sul ricco patrimonio storico-scientifico delle istituzioni meridionali nate tra il XVIII e il XX secolo connesse ai rischi naturali, quali eventi meteorologici estremi, cambiamenti climatici e rischi sismici. Presente anche una rappresentanza dell’Aeronautica militare italiana il Col. Stefano Spreafico, Comandante di Sigonella, il Ten. Col. Francesco Messina, del 1° Luogoten. Carmelo Savoca, del Luogoten. Renato Cancelliere, e dell’ex-Col. Franco Colombo, che hanno posto in evidenza la solida e lunga collaborazione che si è instaurata tra l’Aeronautica e l’Università di Messina. Per il Comune di Messina era presente il Prof. Vincenzo Caruso, Assessore Cultura e Turismo della città.
Il workshop ha offerto l’opportunità di discutere un progetto ambizioso: la creazione di un Centro Studi e Polo Museale che possa ricongiungere l’Osservatorio dell’Università e il Teleposto dell’Aeronautica, dando vita a uno spazio dedicato alla conservazione, alla valorizzazione e alla divulgazione dell’inestimabile patrimonio custodito.
“Il Workshop si colloca nell’ambito – ha dichiarato Magazù – delle attività di disseminazione del progetto PRIN PNRR SOUTH RISK, che coinvolge, oltre la nostra Università, anche le Università di Bari – Aldo Moro, di Napoli – Federico II, e l’INAF – Osservatorio Astronomico di Capodimonte, e ha come obiettivo quello di valorizzare il ricco patrimonio storico-scientifico delle istituzioni meridionali nate tra il XVIII e il XX secolo, promuovendo il dialogo tra scienza e società attraverso: a) la realizzazione di una rete di connessione tra Istituzioni, Enti di Ricerca e il grande pubblico; b) la creazione di percorsi museali, unitamente ad attività di coinvolgimento sociale; c) la divulgazione della storia di Enti e Istituti dell’Italia meridionale che operano nel settore del rischio ambientale; e, d) la realizzazione di portali web contenenti schede descrittive, riproduzioni degli strumenti, ricostruzioni degli ambienti di osservazione, video esplicativi e contenuti testuali”. Al centro del dibattito sono state le due istituzioni storiche di Messina, un tempo accorpate in un unico plesso: l’Osservatorio Sismologico dell’Università di Messina e l’attiguo Teleposto Meteorologico dell’Aeronautica Militare. In questo quadro di riferimento è stata ricordata la figura del fisico Giovan Battista Rizzo che dal 1911 al 1928 fu Rettore dell’Università di Messina. Dopo la Prima guerra mondiale, il Ministero dell’Aeronautica, dovendo procedere all’impianto di un presidio Meteorologico e Radiogonometrico ebbe in concessione dal Comune di Messina una porzione dei locali. I due Enti, attivi da quasi 150 anni, costituiscono oggi istituzioni fondamentali per lo studio della meteorologia, del clima e del rischio sismico, nonché per l’analisi di dati anche al servizio della Regione Siciliana, della Protezione Civile e degli aeroporti regionali.
Il prof. S. Magazù ha affermato: “I due Enti conservano oggi un patrimonio unico di strumenti non solo di interesse scientifico per le importanti applicazioni che svolgono, ma anche storico, quali dispositivi meteorologici e sismometri che abbiamo restaurato grazie al progetto South Risk, progetto che sta consentendo di preservare testimonianze significative del passato scientifico e di stimolare nuove indagini su base storica. Oltre agli strumenti e ai dispositivi, i due Istituti raccolgono pregiati testi, regesti, annuari e documenti che rappresentano un contributo fondamentale alla storia della scienza e che testimoniano l’avanguardia degli studi svolti nella nostra città”. “Interlocuzioni intercorse in seno all’Ateneo Peloritano, con l’Aeronautica Militare – prosegue Magazù – e con il Comune di Messina inducono a reputare fortemente auspicabile la creazione di un Centro Studio e Museale sul Meteo, sul Clima e sulla Sicurezza del Territorio. Il Centro rappresenterebbe non solo un punto di riferimento per la ricerca e l’innovazione, ma anche un luogo di sensibilizzazione per il grande pubblico su temi di grande attualità come gli eventi meteorologici estremi, i cambiamenti climatici, e la sicurezza del territorio”.
“L’impegno con cui l’Aeronautica e l’Università di Messina – ha concluso Magazù – cercano di tutelare il patrimonio storico-scientifico del Teleposto Meteorologico e dell’Osservatorio Sismologico si distinguono come esempio di dedizione istituzionale che non solo alimenta il progresso nelle scienze, ma garantisce anche la conservazione e la trasmissione di un’eredità scientifica di eccezionale valore”.
Numerosi i beneauguranti messaggi istituzionali pervenuti a sostegno dell’evento; tra questi quelli del Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, del Prefetto di Messina Cosima Di Stani, dell’Assessore regionale ai Beni Culturali, Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana Elvira Amata.
Durante la giornata, si sono alternati momenti di approfondimento scientifico con sessioni dedicate alla scoperta del patrimonio storico, tra cui la visita al Presidio Meteorologico dell’Aeronautica militare e all’Osservatorio Sismologico dell’Università di Messina.