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Carlino Mezzolitro e lo strano caso dei presepi rubati.

Carlino Mezzolitro e lo strano caso dei presepi rubati.

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Disegno di Giovanna Certo

Carlino Mezzolitro pensava al prossimo Natale. E si vergognava. In bolletta com’era,
non poteva permettersi regali a chicchessia. L’unica felicità è che non avrebbe comprato
nulla all’odiato vecchiaccio, responsabile primo della tragica situazione economica.
Lui, che più di una volta, aveva salvato il mondo si trovava a combattere con i cinque euro.
Eh sì, è brutto essere poveri e, a Natale, è più brutto ancora!
Carlino aveva proposto all’odiato anziano, la corresponsione di un benefit, seppur minimo,
sulle proprie attività benefiche, ma niente, non mollava.
Il bene per il bene, senza un ritorno, di nessun tipo. Il bene che diventa allora contagioso.
Insomma, la solita solfa e quindi la solita povertà.
A intristire ancor di più il nostro eroe era l’impossibilità di cambiare il presepe,
l’albero, gli altri addobbi natalizi.
Quindi, senza entusiasmo, anche nel ripostiglio, a prendere, gli impolverati pacchi…
Tutto senza voglia, come per abitudine, odiando sempre più il vecchiaccio malefico,
che, manco a farlaapposta, chiamò. La voce più rauca, più antipatica di sempre.
-Carlino, Carlino, emergenza, i presepi, di tutto il mondo…Rubatiiii! Corri subitoooo!
Fu una volata e si ritrovò in Via dei Sogni al Numero che ne so.
-Caro, caro, solo tu la mia salvezza e…del mondo intero!
In ogni, dico, in ogni parte del mondo stanno scomparendo i presepi, e, cosa strana, non quelli
di valore, ma quelli che valgono poco o nulla, i ladri entrano, non toccano nulla, portano via solo
le natività…Strano, vero?
-Beh, si, ma il mondo, il mondo è così…così brutto…che…non mi meraviglia più di nulla.
E così, un po’ turbato, partì per una nuova avventura. Non poté non chiamare la Fata Turchina
che in un fiat fu da lui…e poi con la magia di lei…sulle ali di un cigno blu…via per la Terra che
dall’alto sembrava meno brutta…Il vecchiaccio non ne sbagliava una! Dalla Groenlandia alla Polinesia,
dall’Italia alla Russia,d all’America all’Australia… i furti delle natività…
E tutto questo nell’approssimarsi del Natale.
La polizia incredula, Carlino pure…
Poi i ladri alzarono il tiro…Rubarono quelli più belli, i ricchi…
Pensate che una mattina a Napoli le botteghe di San Gregorio Armeno furono depredate nella
notte… ma chi poteva organizzare tutto questo e soprattutto perché?
Carlino non si dava pace, i giorni passavano e i presepi nel mondo stava per scomparire del tutto.

Sconsolato salutò la Fata per andare a casa per riposarsi.
La serratura forzata, i ladri… Ma cosa avrebbero potuto i ladri in una casa così!?
Il presepe del nostro Carlino… ma si erano fregati con le loro mani!
Eh sì, perché avevano lasciato le impronte e il nostro eroe le rilevò
(dopo tanti anni indagini sapeva come si fa) e li portò da Leonard Albert
Della Mirandolis, in Via dell’Inventore Pazzo al numero che importa.
Lo trovò più pazzo e spettinato che mai.
-Entra, mio buon Carlino ho appena inventato una rivoluzione!
La macchina che cammina con i pannelli solari sul tettuccio!
-Leonard Albert falla scomparire prima che qualcuno faccia scomparire te!
Ravveduto.
-Mi sa che hai ragione tu…
Ma dimmi…ah, capito… cosa facile… con le impronte… due minuti…
Tornò, stravolto…
-Il ladro, il ladro sei tu!
-Ma che dici? Io ho rubato il presepe a casa mia… Va bè che sei pazzo,
ma stavolta…
A ridosso una voce dal Cielo forte, chiara.
-Ciascuno di voi ha rubato il presepe da casa sua… Inconsapelvolmente…
Anche tu come gli altri. A forza di farlo senza amore, senza compassione per
Il Bambinello Povero. Il Natale negato! Regalato ai commmercianti, ai poteri
economici, alle luci da discoteca, agli alberi di Natale-lussureggianti!
Il Natale rubato! Agli ultimi, ai bisognosi, ai senza tetto!
Carlino.
-E ora? Che succederà?
-Torna a casa, troverai il tuo presepe. Guarda Gesù Bambino.
Obbedì.
E subito, quella visione, fece scoppiare una lacrima di gioia
e tristezza al tempo dalla guancia del nostro eroe!

I presepi di nuovo, al loro posto. In ogni posto dell’Universo.
Una lacrima tanto aveva potuto!
Carlino andò dal Vecchio che lo accolse così.
-Una lacrima, quanto può una lacrima!
Mezzolitro non riuscì a trattenere la seconda…

Francesco Certo