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I benefici dell’abete rosso per la salute

I benefici dell’abete rosso per la salute

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Dalla corteccia e dai rametti si può ricavare un estratto con proprietà antibatteriche, antiossidanti e antivirali

di Elena Correggia

Dalla corteccia e dai rametti dell’abete rosso, ricchi di composti polifenolici, può essere ottenuto un estratto con proprietà antibatteriche, antiossidanti e antivirali. A metterlo in evidenza è una ricerca coordinata dall’Istituto per la bioeconomia del Cnr e dall’Istituto Luke di Helsinki. Finora erano stati fatti studi di estrazione soprattutto a livello di laboratorio, mentre questa indagine ha dimostrato la fattibilità dell’estrazione e lavorazione di biomassa di corteccia su scala industriale e quindi la potenzialità di questi estratti per la realizzazione efficace e sostenibile di prodotti commercialmente utili. I risultati dello studio, a cui hanno partecipato anche altri partner italiani, finlandesi e statunitensi, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Separation and Purification Technology.«In questa ricerca abbiamo impiegato la corteccia di abete rosso, una specie particolarmente diffusa sulle Alpi e anche sull’Appenino tosco-emiliano, un sottoprodotto della filiera forestale di norma non utilizzato oppure destinato alla combustione», spiega Francesco Meneguzzo, ricercatore del Cnr-Ibe (Istituto per la bioeconomia) e supervisore dello studio. «Gli estratti, ottenuti mediante la tecnica di cavitazione idrodinamica, sono dotati di elevate proprietà antiossidanti e antivirali rispetto a due tipi di virus, e di attività antibatterica particolarmente efficace nei confronti di diversi ceppi (sia verso batteri gram-positivi sia gram-negativi ndr). Questo metodo si è rivelato efficiente, veloce, in grado di operare a basse temperature e anche con altri sottoprodotti, quali i rametti». La cavitazione idrodinamica si verifica quando un fluido in moto vede creare al suo interno delle bolle di vapore che a causa dell’abbassamento di pressione del fluido implodono. Viene applicata come tecnica in svariati campi: agricolo, agro-industriale, forestale, alimentare ed energetico.Questa tipologia di estrazione non era stata mai sfruttata prima per la corteccia dell’abete rosso, per la mancanza di una tecnica che fosse in grado di restituire un prodotto sicuro per l’organismo e in grado di assicurare un adeguato ritorno economico. «Abbiamo progettato un sistema tecnologico innovativo e completo, in grado di lavorare anche trentamila tonnellate di sottoprodotti in un anno. Dopo una lunga sperimentazione e analisi complesse, siamo riusciti a identificare quali potessero essere gli aspetti tecnici e di mercato determinanti per la sostenibilità economica dell’applicazione industriale», conclude Meneguzzo. Lo studio, condotto nell’ambito del progetto ForestAntivirals dell’Accademia di Finlandia e dei progetti italiani Pnrr On Foods (finanziato da NextGenerationEU) e Nutrage (finanziato dal Cnr) potrà aprire la strada a una nuova bioeconomia forestale, focalizzata su prodotti per la salute umana e per la realizzazione di integratori alimentari. (riproduzione riservata)

(Fonte: milanofinanza.it)