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“La pedopornografia on line è un reato trasversale, lo confermano le professioni che svolgono gli arrestati ma anche la loro età e classe sociale. L’arresto di oggi è un’ulteriore conferma, così la nostra elevata attenzione al fenomeno che ha ancora numeri ragguardevoli.” Ad affermarlo Marcello La Bella, dirigente del Centro operativo sicurezza cibernetica della Polizia postale della Sicilia Orientale, ospite de “L’Intervista” in onda ieri su Rei Tv. “L’attività di oggi – ha sottolineato – nasce dal monitoraggio della rete, noi operiamo h24 nel corso di tutti i giorni e questo arresto è scaturito proprio da un’attività del genere. Si tratta spesso – ha aggiunto – di soggetti che tra loro mostrano interesse a fenomeni di pornografia minorile e attrazione sessuale verso i minori, ulteriori conferme ci danno poi la possibilità di richiedere e di ottenere dalla procura distrettuale la perquisizione. Le perquisizioni sono gli atti che noi svolgiamo quasi ogni giorno e ci consentono di andare a rinvenire quegli elementi tali da confermare i nostri sospetti, l’attività di investigazione svolta prima. In questo caso l’indagato – ha puntualizzato – è stato trovato in possesso di centinaia di file di pornografia minorile particolarmente aberranti, alcune delle vittime erano anche in età infantile. Un aspetto determinante per arrivare all’arresto”.
La collaborazione con Meter va avanti da decenni. Don Fortunato e la sua associazione sono prodighi di segnalazioni e fanno un servizio utilissimo che ci ha consentito di oscurare, solo come Cosc di Catania, comunicazioni contenenti materiale pedopornografica. La legge consente di impedire la visione di questo materiale agli utenti italiani. Il fatto che non c’è la necessità di ubicare i server nel territorio in cui si opera, ma in qualsiasi parte del mondo, è uno degli elementi di difficoltà nelle indagini che non riguarda solo la pornografia minorile. Lo vediamo con le frodi e con i gli attacchi informatici come quello recente, di natura terroristica, ai maggiori siti istituzionali del nostro paese. Questi attacchi certamente non partono da server ubicati in Italia”.
Per quanto riguarda le frodi – ha concluso La Bella – ci sono due aspetti importanti: uno riguarda le telefonate, sentendo una voce amichevole chi le riceve è portato ad avere fiducia e spesso le vittime sono anziani. Adesso con l’intelligenza artificiale si riescono a riprodurre anche voci di familiari e ci sono già i primi casi in Italia. E’ successo ad una coppia di anziani, i quali hanno ricevuto una telefonata che sembrava provenire dalla propria nipotina. Truffatori erano riusciti con l’intelligenza artificiale, e con un set di parole preso dal profilo social, a creare la voce della nipotina. L’altro aspetto invece riguarda la crescita del danno economico. Lo scorso anno solo sul nostro territorio ha superato gli 11 milioni di euro. La maggior del quale è stato realizzato tramite il trading on line. C’è chi ha perso tutto il proprio Tfr e chi tutti i propri risparmi, credevano di fare degli investimenti proficui invece erano delle truffe”.