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57° Congresso Nazionale della FEDERSPeV a Verona dal 15 al 20 giugno 2022

57° Congresso Nazionale della FEDERSPeV a Verona dal 15 al 20 giugno 2022

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di Antonino Arcoraci

        Dopo 2 anni di stallo motivato dalle circostanze dovute al Covid, il Congresso è ritornato. E’ stato il 57° Congresso della FEDERSPeV ed è tornato a Verona, città scaligera, città dell’amore, nella quale era stato programmato nel 2020. Anche se è stato un Congresso elettivo, è tornato dopo due anni di attesa, per mostrare e riferire a tutti gli intervenuti, quanto sia stato sottile e oneroso il lavoro di preparazione e per dare contezza che anche nei due anni di chiusura la FEDERSPeV e il suo Presidente, non si siano fermati. Nei limiti consentiti, nelle Sezioni e soprattutto a livello nazionale, l’attenzione è stata sempre vigile e l’azione del Presidente non è mancata mai. Ha mantenuto i contatti via Webinar con gli associati e si è fatto sentire in campo nazionale opponendosi in materia di sanità, alle paventate e insensate scelte terapeutiche che avrebbero violato il diritto della persona anziana malata. In materia di previdenza ha portato all’abolizione dei tagli alle pensioni che sarebbero stati “reiterati”; in campo solidaristico ha dato sostegno a quei colleghi medici in servizio e in difficoltà “Covid” e si è battuto per il rinnovo delle “procedure …contrattuali”.

        Questo Congresso ha avuto un titolo abbastanza incisivo, fortemente connesso al momento storico e aperto al futuro: “Verso un nuovo welfare”. Titoloazzeccatissimo” secondo Biasioli,che nei suoi tanti momenti di discussione, ha fatto tesoro dell’esperienza pandemica, ha messo a nudo le negatività organizzative, ha aperto e forse accelerato il ripensamento di un nuovo welfare del Paese adeguato alle sfide.

        Il suo programma – sviluppato in quattro giorni – dallo stesso Presidente Poerio, è stato definito: “ricco ed ambizioso”.

        E, in verità, lo è stato.

        Negli ampi spazi dell’Hotel Leon D’oro, politici, personalità istituzionali e del mondo accademico, oltre 220 partecipanti, gli hanno dato vita e lo hanno sviluppato nei suoi diversi settori: dal sindacale allo scientifico, dal culturale al ricreativo.

        La relazione introduttiva del Presidente è stata pluriarticolata: ha affrontato La situazione economico finanziaria dopo la pandemia e l’invasione dell’Ucraina; ha riportato dal 55° Rapporto del Censis 2021, i dati inerenti le fratture sociali e le diseguaglianze del paese anche di genere e per i lavoratori fragili; si è soffermato sul divario Nord-Sud e su gli indicatori (redditi, scolarità, salute, PIL, qualità della vita) che lo dimostrano….nel turismo, nell’alberghiero, nella ristorazione, nella gestione della cura del malato. Ha fatto un’attenta critica al servizio sanitario nazionale durante la pandemia e ha ipotizzato un nuovo futuro del SSN con nuove opportunità offerte dal PNRR utili al rinnovamento del welfare sociosanitario leva principale del potenziamento dell’assistenza territoriale – dalle case di comunità agli ospedali di comunità, all’assistenza domiciliare; ha detto delle “quattro epoche attraversate dal Covid in due anni“, della progressiva sua trasformazione che ha toccato l’emergenza, la endemia sufficientemente controllata, il suo rallentamento che oggi vira alla ripresa; Ha auspicato l’attuazione del Piano operativo nazionale salute con la valorizzazione del personale sanitario, che ha definito eroi dimenticati dell’emergenza, e degli Anziani che ha considerato non inutili costi, ma risorse; bancomat….ammortizzatori familiari, soprattutto persone che vanno attenzionate per la loro valenza, la loro dignità, la loro fragilità; che debbono godere del diritto previdenziale disgiunto dalle pressioni assistenziali. Si è soffermato sulle attività della FEDER.S.P.eV., sulla sua vocazione sindacale indicata negli artt. I e 11, comma 7 dello Statuto, che propone attività sindacale, politica, assistenziale e di patronato e apre ai patti federativi a tutela degli anziani.

        In consociazione con la CONFEDIR, la FEDERSPeV si è data merito di avere sostenuto importanti ed incisive iniziative che hanno portato al ripristino della perequazione delle pensioni con modalità meno penalizzanti, alla valorizzazione degli iscritti come persone con il loro diritto alla vita: è stata cancellata nel piano pandemico, la frase…se le risorse sono scarse privilegiare i pazienti che possono trarne maggiore beneficio; diintervenire sull’obbligatorietà per i professionisti del possesso del domicilio digitale, sulla certificazione unica ai pensionati, sulla possibilità per i medici pensionati di vaccinare nel corso dell’emergenza pandemica, sul congedo obbligatorio di paternità nel settore pubblico.

        Prima di chiudere, il presidente ha parlato della Rivista Azione Sanitaria. Ne ha elogiato la veste tipografica e i suoi contenuti che spaziano dal sindacale allo scientifico, dalla storia alla cultura in generale; che è aperta a tutti e raccoglie un ampio consenso. Ha ricordato anche il sito www.federspev.it che, aggiornato, è sempre disponibile a chi ne vuole fare uso.

        Chiara, esaustiva, fortemente apprezzata la relazione del Prof. Filippo Maria BOSCIA, Presidente dei Medici cattolici. Una lettura magistrale sull’Economia in sanità e il rischio della diseguaglianza che partedalla disamina delle condizioni economiche – oggi solo apparentemente facilitate dalle tante promesse – e si sofferma sulle incrinature che mettono in pericolo la efficienza del sistema sanitario. Sistema che va assolutamente potenziato nel territorio, ripristinato nel rapporto medico-paziente e re-impostato sulla centralità della “persona” e la reciproca fiducia; che va allargato alle competenze specialistiche nell’assistenza domiciliare; che non porti diseguaglianze; che non svilisca l’unità dell’uomo malato.

        Tecnica, ma necessaria, la relazione del Dott. Pietro GONELLA Responsabile del Centro Studi APS Leonida e, ora, per acclamazione, come voluto dal presidente, anche del Centro Studi FEDER.S.P.eV. Da esperto in materia previdenziale e sanitaria, egli ha fatto una lucida e puntuale esposizione dei conti della previdenza italiana 2019-2020 rendicontando anche gli utili.

        Ampia e seguita da un vivace discussione, la relazione di Antonino ARCORACI su “il rapporto medico-paziente nell’era digitale”. Viviamo in un mondo che cambia, egli ha detto, che tiene sempre più in conto la tecnologia, che impone formazione, adattamento, che rivisita in maniera innovativa il metodo clinico e cambia il rapporto medico paziente:…lo arricchisce nell’etica, nell’epistemologia, soprattutto nella metodologia.

        Voluto dal S. S. N., dalla Commissione Europea, dal Parlamento Italiano, dall’OMS per un e-Health capace di fare interagire i pazienti con i servizi sanitari, per interfacciare le varie istituzioni, per fare comunicare i pazienti con i professionisti in un sistema Peer-to-peer, è ben visto dal Medico convenzionato dell’A. S. P. che si poggia sempre più sul consulente, ne approva la prestazione e, addirittura gli fa carico del malato per tutto il periodo della malattia.

        Certo non si può e non si deve generalizzare, ma andiamo verso la settorializzazione della patologia clinica che diventa sempre più specialistica, ma sempre più inter-disciplinare e a volte multi-disciplinare.

        I primi risultati emergono: i contatti sono facilitati dall’uso di nuove tecnologie, lo specialista si prende carico della gestione del malato per tutto il periodo della malattia ma solo limitatamente al suo settore. Dà una migliore qualità ma, in caso di concomitanze di una o più patologie, induce il paziente a rivolgersi ad altro specialista, a farsi curare da più specialisti, uno per malattia. Il medico di famiglia non sempre riesce a coordinare, quasi sempre si limita a indirizzare e a trascrivere i farmaci. La qualità della risposta è sempre più alta, ma si va perdendo il senso dell’unità del malato. L’OMS raccomanda più responsabilità, più inclusività, più coordinamento.

        Purtroppo, nel panorama digitale europeo, siamo ancora al 25° posto su ventotto paesi. Ma la riforma digitale è partita, la telemedicina avanza con le sue possibilità di monitorizzazione anche domiciliare; con le sue disponibilità sul territorio che, secondo il ministro Speranza, connettono i medici di famiglia con le case di comunità e il distretto….contribuiscono a ridurre i divari territoriali, cambiano il rapporto medico-paziente che non è più o non è sempre duale e clinico, ma più coordinato e in rete.

        Brillantissima la relazione del Prof. Marco TRABUCCHI (Presidente Ass. Naz. di Psicogeriatria) su Medici non giovani per pazienti vecchi” che ha confermato la discrepanza tra il dono di una vita lunga e la sua accettazione e radiografato la situazione nell’emergenza Covid-19 degli anziani a casa e dei medici di famiglia impauriti. Essere medici, egli ha detto, è un timbro ineludibile che non ha mai fine, che si mantiene tutta la vita. Il medico si esercita e si dà come esperienza. Il passare del tempo lo addolcisce, lo carica di ricordi e gli mantiene la pazienza. Lo fa saggio, lo rende disponibile. Il medico non va in pensione….continua la sua professione come volontario, gratuitamente. Si è formato per credere nella sua missione e nell’associazionismo; per alimentare la vicinanza con la persona specie se malata; per garantire la sua presenza e, nel bisogno – come ha dimostrato in questa “era” covid – si è dato disponibile…è stato una risorsa. Il medico anziano rispetta il giuramento di Ippocrate. “Cura”, dà speranza che non è ottimismo, che non è convinzione che ciò che sta facendo sarà successo, ma ha “significato”!

        Pratica e sostenuta dal test per la vista accompagnato dall’OCT fatto in hotel, la relazione del Prof. Danilo Mazzacane sulla maculopatia. L’autore si è soffermato sui fattori di rischio npn modificabili: età, genia, etnia, sesso e sui fattori di rischio modificabili: fumo, alcol, dieta, esposizione cronica alla luce. Ha elencato i sintomi della malattia: visione distorta, visione centrale ridotta ed offuscata, alterazione centrale del campo visivo, fotofobia con difficoltà di adattamento al passaggio luce/buio. Ha parlato dell’importanza della diagnosi precoce ed ha messo a disposizione di tutti la possibilità di fare, in loco, un OCT mirato a sensibilizzare e soprattutto a correggere prima possibile il danno. L’uditorio è stato attentissimo e interessato. Molti si sono sottoposti all’esame, molti si sono fatti buon proposito di cambiare il sistema di vita ove opportuno. Hanno capito l’importanza della prevenzione come era nell’interesse del relatore, altri si sono semplicemente allertati.

        Interessantissima la Tavola rotondain presenza e anche in streaming con Michele Poerio, Stefano Biasioli, Pierpaolo Sileri che ha inviato uno scritto, Tiziano Treu, Patrizia loia, Cesare Damiano, Filippo Anelli, Giuseppe De Rita.

        Condotta in maniera lineare, competente e assai brillante dalla giornalista Cinzia Boschiero, ha fatto sentire la voce delle Istituzioni e, attraverso le parole dei politici, dei tecnici, del sindacato, della FnomCeO e dell’OMS sul tema nuovo welfaire in sanità, ha portato “luci e ombre”, soprattutto speranze….

        Il Congresso elettivo, ha svolto anche la sua parte istituzionale con la votazione plebiscitaria (l’80%) del Presidente Michele Poerio e il rinnovo della Direzione Nazionale con Stefano Biasoli nuovo Segretario Organizzativo, la conferma diPerelli Ercolini nella carica di Vice Presidente Vicario, la nomina di Letizia Molino a Vice Presidente e di Salvatore De Franco a Tesoriere.

        Apprezzatissimi i vari momenti ludici: la passeggiata al centro di Verona, la serata musicale in albergo, la suggestiva e fortemente emozionante AIDA all’Arena.

        Elegante e anche aggregante, la serata di gala. Tutti hanno brindato a un nuovo quadriennio, ricco di significati e soprattutto, di contenuti.

        Tutti, ascoltata la mozione finale, si sono sentiti coinvolti e si sono mostrati consenzienti con voto unanime. L’applauso agli organizzatori e all’ospite dottor Giuseppe Costa, è stato lungo. Ognuno dei partecipanti ha mostrato soddisfazione. Ha gioito del senso dell’amicizia e si è augurato un arrivederci al prossimo incontro.