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di Salvatore Rizzo
L’emergenza sanitaria che ha colpito e messo in ginocchio il nostro Paese ha delle conseguenze, non solo sanitarie ma, cosa da non sottovalutare, anche economiche.
Sono numerosi, infatti, i medici e gli odontoiatri liberi professionisti le cui entrate sono state depauperate o completamente azzerate a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Proprio al fine di assicurare una tutela, quanto più ampia possibile, il Consiglio di Amministrazione dell’ENPAM ha ultimamente deliberato misure straordinarie destinate esclusivamente a favore di questi professionisti, costretti ad interrompere l’attività con conseguente disagio economico.
Un segnale di presenza concreto dell’Ente previdenziale, nei confronti di tutti coloro che non hanno un reddito garantito, che rappresenta un concreto aiuto per sostenere un supporto in questo periodo difficile.
Nel corso dell’ultima settimana sono sopraggiunte diverse novità che riguardano i medici e gli odontoiatri italiani, in parte legate agli interventi assistenziali deliberati dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione ENPAM (per i professionisti iscritti che esercitano unicamente come liberi professionisti ma anche a chi fa libera professione in parallelo ad attività in convenzione o come dipendente) ed in parte per le precedenti decisioni del Ministero del Lavoro, dopo le forti manifestazioni di “contrarietà” per la mancata definizione di sussidi nei confronti dei professionisti iscritti alle Casse di previdenza private nel decreto “Cura Italia”.
Questo articolo tenterà di mettere in ordine l’attuale situazione sulle misure varate, al fine di riepilogare quanto già in essere e favorire un migliore accesso ai sussidi ed agli interventi che sono stati previsti.
Sbloccato il Bonus ENPAM da 1000 euro per i medici e gli odontoiatri che fanno la libera professione
Via libera dei Ministeri competenti al bonus di 1000 euro. Dalla prossima settimana infatti l’ENPAM comincerà ad erogarlo nei conti correnti di chi lo ha già richiesto, mentre per chi non lo ha ancora fatto, c’è sufficiente tempo per poterlo fare.
Il bonus di 1000 euro potrà essere erogato per un periodo massimo di tre mesi, raggiungendo quindi, nella migliore delle ipotesi, la somma totale di 3000 euro, l’erogazione avverrà in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande, ma quest’ultimo non sarà rilevante poiché l’ENPAM intende versare l’indennità a tutti gli iscritti che ne hanno i requisiti.
La Fondazione, che aveva deliberato la misura già dal 26 marzo scorso, ha infatti ricevuto l’OK da parte dei ministeri vigilanti e l’avviso dell’approvazione apparirà nella Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni.
A differenza dell’indennizzo statale di 600 euro, quest’aiuto è completamente a carico dell’Ente previdenziale ed è destinato a chi ha registrato in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 (oppure nel minor lasso di tempo che intercorre tra il 21 febbraio e la data della domanda) un calo del proprio fatturato, superiore al 33% rispetto all’ultimo trimestre 2019. Il bonus è cumulabile con l’indennizzo statale di 600 euro.
Per quanto concerne gli aspetti tributari, la Fondazione ENPAM si sta battendo duramente per ottenere l’esenzione fiscale come avviene per gli indennizzi statali, infatti se l’ENPAM fosse costretta dallo Stato a dover operare una trattenuta del 20% per riversarla all’Erario, sarebbe una sconfitta per tutti.
A tal proposito il Consiglio di Amministrazione ha già chiesto al Governo una norma precisa che scongiuri questo prelievo sulla solidarietà e preveda invece una parità di trattamento con gli indennizzi statali, erogati durante l’emergenza coronavirus, che sono esentasse come gli assegni sociali ed altre prestazioni assistenziali veicolate dall’INPS.
Oltretutto le risorse delle Casse dei professionisti sono frutto del risparmio previdenziale degli iscritti, che è già tassato; logica vuole che si consideri inappropriato e inopportuno una sorta di “interesse” fiscale, con la pretesa di “tasse sulle tasse”, in un momento in cui i liberi professionisti sono costretti ad interrompere l’attività, con conseguente azzeramento del reddito.
Indennizzo statale di 600 euro
L’ENPAM ha già erogato la scorsa settimana oltre 20mila bonifici da 600 euro nei conti correnti dei medici e degli odontoiatri che ne hanno fatto richiesta.
Esaurito il plafond virtuale di 200 milioni di euro, che il decreto “Cura Italia” ha stanziato per i professionisti delle varie Casse, sul tavolo dell’ENPAM restano da soddisfare oltre 10.000 domande fatte dagli iscritti che ne hanno diritto ma per i quali, ad oggi, non ci sono certezze di copertura finanziaria.
A questi si sono inoltre aggiunti tutti i giovani professionisti che hanno aperto la partita IVA nel 2019 o nei primi mesi del 2020, e che, come chiarito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, rientrano tra i beneficiari della misura, senza contare che per legge chi ha i requisiti ha tempo fino al 30 aprile per fare domanda.
Nel dettaglio di quest’ultimo caso, l’indennità statale potrà essere riconosciuta anche in favore di quei lavoratori autonomi e professionisti che, in quanto iscritti all’ENPAM durante l’anno 2019 o nei primi mesi del 2020, non possano vantare per l’anno di imposta 2018 un reddito derivante dall’esercizio della professione; ciò a condizione che gli stessi abbiano percepito, in quello stesso anno, un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro, oppure compreso tra i 35.000 e i 50.000 euro (in presenza, chiaramente, degli altri requisiti prescritti dalla legge).
La delucidazione fornita dal predetto Ministero infatti, include queste categorie di lavoratori tra i beneficiari della misura e ne riconduce l’applicazione entro i limiti di “reddito complessivo” definiti dalla norma.
La Fondazione ha già annunciato che se lo Stato non dovesse mantenere la promessa di garantire il bonus per tutti gli aventi diritto, l’intenzione è comunque quella di fare una delibera per garantire il suddetto contributo anche ai colleghi rimasti fuori. Ma più il tempo passa e più il rifinanziamento del fondo promesso dallo Stato rischia di restare un semplice annuncio.
Misure integrative per i professionisti esclusi dagli aiuti
Nel frattempo l’ENPAM si prepara a varare delle misure integrative a favore dei pensionati che continuano a versare i contributi sulla libera professione e per permettere anche gli iscritti in ritardo con i contributi di ricevere gli aiuti.
Paletti ed ostacoli normativi stanno infatti tagliando fuori dagli aiuti per l’emergenza Covid-19 decine di migliaia di professionisti.
Un “pasticcio normativo” contenuto in uno degli ultimi decreti legge sull’emergenza coronavirus (n.23/2020, articolo 34), che ha portato ad escludere dall’indennizzo statale di 600 euro chi ha già un piccolo trattamento pensionistico o chi è semplicemente iscritto a più di un ente di previdenza obbligatoria.
La norma genera ulteriori disagi e diseguaglianze (così come peraltro evidenziato anche dal Presidente della FederSpev con un’apposita “nota di fuoco” indirizzata al Presidente ENPAM) permettendo a chi già dispone di un reddito certo di usufruire dell’indennizzo di 600 euro, mentre invece ad un orfano o ad una vedova vengono negati solo per il semplice fatto di percepire una pensione indiretta o di reversibilità di poche centinaia di euro.
Analogamente chi riesce a vivere della propria professione risulta tutelato, mentre chi per arrivare a fine mese è costretto a sudare le fatidiche “sette camicie” con due striminzite posizioni previdenziali diverse, non può ricevere l’indennizzo da 600 euro.
Si coglie l’occasione per rammentare che l’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Messina, quale primario interlocutore delle politiche previdenziali dell’ENPAM, continuerà ad attivarsi nella sua opera di consulenza agli iscritti, per chiarire e, ove possibile, risolvere le varie problematiche in materia di previdenza ENPAM, che quotidianamente si pongono.
Con l’obiettivo sopra descritto ha già da tempo attivato la casella email dedicata: sportelloenpam@omceo.me.it, che consente di inoltrare agli specifici uffici ordinistici quesiti e richieste di chiarimenti su aspetti normativi, procedimentali o di apposite informazioni/segnalazioni.
Inoltre, all’interno del proprio sito web istituzionale, ha attivato una specifica sezione per dare agli iscritti uno strumento utile di pronta consultazione delle misure straordinarie a favore dei medici e degli odontoiatri coinvolti dall’emergenza Covid-19.
La predetta pagina web vuole mettere in ordine l’attuale situazione sulle misure varate, con una mini raccolta delle varie prestazioni, al fine di favorire un migliore accesso ai sussidi ed agli interventi che sono stati previsti.
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