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Inizio fase 2: da “Io resto a casa” a “Io posso uscire”

Inizio fase 2: da “Io resto a casa” a “Io posso uscire”

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di Marinella Ruggeri

L’inizio della Fase 1 si è caratterizzata, in un primo momento, per senso di stordimento, incredulità per quello che stava succedendo, sorpresa, un vero blocco psico-fisico, che ha significato “IO RESTO A CASA. È seguito, un secondo momento, caratterizzato dalla iperattività, la riorganizzazione della propria esistenza dentro le mura domestiche: cucinare, fare ginnastica, seguire tutorial di tutti i tipi, fermare il tempo sul divano davanti alle serie televisive fino a notte fonda, che ha significato “IO RESTO A CASA E MI ORGANIZZO”. È seguito poi, un terzo momento caratterizzato dal fare gruppo online, una diversa coesione sociale tramite videochiamate, suonare insieme, cantare insieme, creare insieme, una vera scoperta di nuove dimensioni del vivere con gli altri che ha significato “IO RESTO A CASA E MI ADATTO”.

Il 4 maggio è iniziata la tanto attesa Fase 2: sono partiti sentimenti ambivalenti. Di nuovo spike di ansia mista a depressione. Di nuovo la paura, il blocco psico-fisico rispetto alla possibilità di uscire e infettarsi alternato alla voglia di poter soddisfare bisogni repressi, fare una passeggiata, vedere gente anche a distanza, tornare a lavoro. Troppo impegno mentale nel dover organizzare tutto e tutti. Non siamo educati a dover controllare quelli che per noi sono gesti automatici, come toccarsi il viso, prendere il cellulare con le mani o i guanti già sporchi, non siamo educati a mantenere le giuste distanze, il timore di infettarci e di infettare ci tormenta e ci stanca. Una nuova Fase di “disadattamento”, dove stare sempre all’erta e chiedersi cosa veramente posso e cosa non posso, questo diventa il nostro principale pensiero. Nella Fase 1, si usciva con un foglio che ci schedava, qualcuno guidava la fila, al supermercato, in farmacia o dal fruttivendolo, gli altri organizzavano per noi. Ora per strada siamo noi a dover gestire le distanze per noi e per gli altri. IO RESTO A CASA ci faceva sentire protetti, Io POSSO USCIRE, ci fa sentire denudati, esposti.

E’ importante quindi, ricordare che cosi come velocemente siamo stati capaci di adattarci nella Fase 1, saremo, capaci di farlo anche nella Fase 2, perché le nostre risorse psichiche sono notevoli e noi siamo più capaci di adattarci di quanto pensiamo, basta, verificarlo. Se volgiamo lo sguardo a noi di qualche giorno fa vediamo quanta resilienza siamo riusciti a tirare fuori, perché la vera protezione la rintracciamo cognitivamente dentro noi stessi.