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Lo sviluppo e la diffusione dell’antimicrobico-resistenza (AMR) sono strettamente associati all’utilizzo inappropriato degli antibiotici e rappresentano uno dei principali problemi di salute pubblica a livello nazionale per il quale sono richieste urgenti azioni di prevenzione e controllo.
Numerose evidenze dimostrano come l’Italia sia uno dei paesi europei con il maggior consumo di antibiotici e con i tassi più elevati di resistenza e multi-resistenza. In questo contesto, la Sicilia si configura tra le Regioni con il maggior utilizzo di antibiotici a livello nazionale, confermando il gradiente nord-sud di tale pratica prescrittiva.
Pertanto, allo scopo di favorire l’impiego razionale ed appropriato degli antibiotici nella popolazione generale, già nel 2015 con il DDG 878/15 e s.m.i., è stato approvato il “Documento sull’uso appropriato degli antibiotici”.
Successivamente, con il DA 1162/18 è stato recepito il “Piano Nazionale di Contrasto dell’Antibiotico – Resistenza (PNCAR) 2017-2020” mentre, con il DA 703/20 è stato approvato il “Documento di indirizzo regionale per l’organizzazione di programmi aziendali di antimicrobial stewardship”, finalizzato a garantire l’uso appropriato degli antibiotici anche nel contesto della profilassi antimicrobica in chirurgia e nelle procedure invasive.
Nonostante tali provvedimenti abbiano consentito una sensibile riduzione del consumo di antibiotici sul territorio regionale, esistono ancora delle importanti sacche di inappropriatezza d’uso di tali medicinali che necessitano di un attento monitoraggio e di tempestivi interventi.
In particolare, è stato recentemente rilevato un consumo elevato di antibiotici ad uso sistemico per la profilassi perioperatoria negli interventi di cataratta. A tal riguardo, si evidenzia come le principali linee guida nazionali e internazionali sulla chirurgia della cataratta sottolineino la mancanza di evidenze scientifiche tali da consigliare la somministrazione di antibiotici ad uso sistemico per la prevenzione dell’endoftalmite postoperatoria (1,2).
Gli antibiotici infatti, quando somministrati per via sistemica, difficilmente sono in grado di penetrare la barriera emato-oftalmica e di raggiungere la MIC (minima concentrazione inibente) livello della camera anteriore dell’occhio. Ne consegue che, a fronte di una ridotta efficacia antibatterica, il loro impiego favorisce la comparsa di ceppi batterici resistenti.
Pertanto, alla luce di quanto sopra e delle linee di indirizzo regionali di cui al citato DA 703/20, si raccomanda alle SS.LL. in indirizzo di vigilare sulle prescrizioni effettuate nel contesto della profilassi antibiotica sistemica negli interventi di cataratta e di porre in essere tutte le iniziative volte a contrastare tale pratica prescrittiva sull’intero territorio regionale.
I Responsabili dell’Appropriatezza prescrittiva, in collaborazione con il team aziendale dell’antimicrobial stewardship di cui al DA 703/20 (ove già istituito), sono tenuti a produrre inviare allo scrivente Ufficio un piano dettagliato di monitoraggio contrasto di tale pratica prescrittiva che dovrà essere inviato entro il 16 novembre p.v. al seguente indirizzo PEC: dipartimento.pianificazione.strategica@certmail.regione.sicilia.it.
Infine, poiché tale indicazione non è descritta in nessuna scheda tecnica degli antibiotici ad uso sistemico ad oggi commercializzati in Italia, l’impiego di tali prodotti farmaceutici, oltre ad essere inappropriato, è da considerarsi non a carico del SSN. Eventuali prescrizioni riscontrate potranno essere oggetto di addebito al prescrittore ai sensi della vigente normativa.
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