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L’acqua del rubinetto responsabile della formazione dei calcoli ai reni? Niente affatto. E’ solo un pregiudizio di vecchia data. Gli esperti dell’Istituto superiore di sanità (Issalute.it), in partnership con l’AdnKronos Salute, smontano anche la fake news secondo cui bere l’acqua ‘del sindaco’ o quella ad elevato residuo fisso, vale a dire ricca di sali di calcio e magnesio, possa favorire la formazione di calcoli renali.
Dunque, dicono i ricercatori, il consiglio molto diffuso di utilizzare, in alternativa, acque leggere o moderatamente oligominerali per evitare la formazione di calcoli “non è giustificato da evidenze scientifiche”. La formazione dei calcoli, per lo più costituiti da ossalato di calcio, dipende, infatti, “in molti casi da una predisposizione individuale o familiare, in quanto il rischio è più elevato se ci sono in famiglia altre persone che ne soffrono. In caso di predisposizione è essenziale bere in abbondanza e di frequente nell’arco della giornata senza per questo temere che il carbonato di calcio, presente nell’acqua del rubinetto, possa favorire la formazione di calcoli”.
È stato dimostrato infatti che “anche le acque minerali ricche di calcio sono utili nella prevenzione della calcolosi renale mentre, viceversa, una dieta povera di calcio può aumentare il rischio di sviluppare questa patologia”. Il calcio è un elemento essenziale per la nostra salute “e la sua assunzione non va ridotta a meno che non sia un medico a prescriverlo”.
Per prevenire i calcoli renali, invece, ciò che conta di più è la quantità totale di liquidi che si assumono nell’arco della giornata, quantità che dovrà essere adeguata a consentire una corretta diluizione delle urine. Per questo motivo, in presenza di un’abbondante sudorazione come avviene ad esempio nei mesi estivi o in caso di un’intensa attività fisica, la quantità di liquidi da assumere dovrà essere maggiore per compensare i liquidi persi, prevenire la concentrazione delle urine e quindi la formazione di calcoli.
La diluizione e l’aumento del flusso dell’urina aiuta certamente a ridurre la formazione dei cristalli di sali, che vengono così più facilmente espulsi prima che le loro dimensioni possano esser tali da creare problemi al loro passaggio nelle le vie urinarie.
Anche ciò che mangiamo può contribuire alla formazione di calcoli. Sono considerati fattori di rischio, in particolare, l’eccessivo consumo di sale (cloruro di sodio) e di proteine animali. Una dieta equilibrata, con poche proteine animali e a ridotto contenuto di sodio ma a normale contenuto di calcio, svolge quindi un ruolo protettivo per l’organismo.
(Fonte: ADNKRONOS)