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Attraverso gli studi dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è stata identificata la strategia di screening per l’infezione da virus dell’epatite C (HCV) con il miglior profilo di costo-efficacia in Italia. Il percorso da seguire parte da uno screening attivo a partire dalle popolazioni più giovani (coorti di nascita 1968-1987), includendo popolazioni chiave come tossicodipendenti e detenuti, per espandersi successivamente a individui più anziani (coorti di nascita 1948- 1967) prima che la malattia progredisca.
Attraverso questa metodologia è stato possibile supportare le decisioni politiche che hanno finanziato con 71,5 milioni di euro nel biennio 2020-2021 lo screening gratuito per nati nella fascia 1969-1989, per gli individui seguiti dai Servizi pubblici per le Tossicodipendenze e per i detenuti. Con l’obiettivo italiano di raggiungere i target fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’eliminazione dell’HCV entro l’anno 2030.