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L’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato una risoluzione che proclama il 2021-2030 “Decennio ONU dell’Invecchiamento in Buona Salute”

L’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato una risoluzione che proclama il 2021-2030 “Decennio ONU dell’Invecchiamento in Buona Salute”

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L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato, senza voto, la risoluzione A/75/L.47 che proclama il 2021-2030 come The United Nations Decade of Healthy Ageing, il “Decennio delle Nazioni Unite dell’Invecchiamento in Buona Salute”.

Notando che, tra il 2019 e il 2030, il numero di persone di età pari o superiore a 60 anni crescerà del 38%, superando globalmente il numero dei giovani, la risoluzione sottolinea come sia necessario prestare maggiore attenzione alle sfide specifiche che interessano le persone anziane e di come sia importante promuovere e proteggere maggiormente i loro diritti e dignità. Il testo riconosce anche come le persone appartenenti alle fasce d’età più avanzate siano state particolarmente colpite dalla pandemia di COVID-19, con un impatto significativo sulla loro sopravvivenza, mezzi di sostentamento e dignità.

Alla luce di queste osservazioni, l’Assemblea Generale dell’ONU accoglie con favore l’iniziativa del “Decennio dell’Invecchiamento in Buona Salute” proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la quale fornisce ai governi e alle parti interessate anche un programma di lavoro con opzioni politiche volontarie e strategie mirate sull’argomento, sviluppate con un approccio inclusivo e collaborativo. L’OMS guiderà l’attuazione del “Decennio dell’Invecchiamento in Buona Salute”, in collaborazione con altre agenzie e organi ONU. I governi, le altre organizzazioni internazionali e regionali, la società civile, il settore privato, il mondo accademico e i media sono ugualmente invitati e incoraggiati a sostenere attivamente gli obiettivi del Decennio.

Infine, nell’ambito dell’attuale crisi sanitaria, l’Assemblea Generale dell’ONU invita gli Stati Membri a intraprendere e rafforzare le azioni volte a prevenire, monitorare e contrastare gli effetti sproporzionati della pandemia di COVID-19 sugli anziani, a limitare i rischi e le difficoltà che queste persone devono affrontare nell’accedere ai servizi di assistenza sanitaria e di protezione sociale, e a garantire che le decisioni prese in materia sanitaria rispettino la loro dignità e promuovano i loro diritti umani, compreso il diritto al godimento del miglior stato di salute fisica e mentale possibile.