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di Massimiliano Cavaleri
I nuovi dati dello studio MURANO1, che ha arruolato pazienti con Leucemia Linfatica Cronica recidivante/refrattaria, confermano l’efficacia del meccanismo d’azione unico di venetoclax – trattamento chemio-free a durata fissa di due anni in grado di attivare la morte programmata delle cellule tumorali. Nello studio è stato confermato il beneficio dell’associazione venetoclax più rituximab rispetto alla chemioimmunoterapia in termini di efficacia, intesa come sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale. Circa la metà dei pazienti valutati risulta ancora libero da progressione della malattia dopo 3 anni dalla fine del trattamento1. L’arco di tempo che intercorre fino ad un eventuale nuovo trattamento è di circa 5 anni più duraturo rispetto ai 2 anni della chemioimmunoterapia.[ii] Venetoclax permette inoltre di ottenere risposte profonde, infatti in una importante percentuale di pazienti la malattia non è più rilevabile con gli strumenti diagnostici oggi disponibili[iii]. L’innovazione terapeutica della terapia a durata fissa si traduce in un significativo impatto sulla qualità di vita dei pazienti.
Questi gli argomenti discussi oggi nel corso della web conference “Leucemia linfatica cronica: la terapia a durata fissa trasforma gli standard di cura per una migliore qualità di vita del paziente” promossa da AbbVie – azienda biofarmaceutica globale guidata dalla ricerca scientifica – con la partecipazione di AIL Nazionale Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma ONLUS.
“La diagnosi di Leucemia Linfatica Cronica rappresenta uno di quegli incontri che cambia la vita – dichiara Sabrina Nardi, Responsabile AIL Pazienti. L’impatto psicologico per chi la riceve, per il suo contesto familiare e sociale, è molto importante: si tratta di una patologia curabile, ma attualmente ancora non guaribile, che richiede una convivenza quotidiana con la malattia, affrontare dubbi sul futuro, attese, e di gestire gli impatti dal punto di vista relazionale, lavorativo, economico e di gestione del tempo libero. Riappropriarsi di una buona qualità di vita, coltivare i propri sogni e le proprie passioni è fondamentale. I dati positivi sui trattamenti che durano due anni e poi permettono l’interruzione sono un’arma in più a disposizione dei pazienti per una nuova normalità. È quindi importante per i pazienti che si continuino a monitorare i dati di tempo libero da malattia dopo la sospensione della terapia – conclude Nardi.
“Innovare le terapie e migliorare la qualità di vita dei pazienti è al centro del nostro lavoro – dichiara Annalisa Iezzi, Direttore Medico, AbbVie Italia. I dati dello studio MURANO sulla Leucemia Linfatica Cronica confermano l’innovativo meccanismo d’azione di venetoclax, che agendo sulla proteina BCL-2, agisce per riattivare il meccanismo che spinge le cellule tumorali alla morte programmata. AbbVie – continua Iezzi – è impegnata a trasformare gli standard di cura per diversi tumori del sangue e al contempo sta valutando più di 20 terapie sperimentali in oltre 300 studi clinici per alcune delle malattie tumorali più diffuse e difficili da trattare.”