Views: 0
“Garantire i diritti civili, in particolare quelli dei più fragili, dei bambini, degli anziani, dei malati, delle donne. E permettere ai medici e agli operatori sanitari, alle colleghe e ai colleghi, di esercitare la loro professione in sicurezza e senza alcuna limitazione”.
È l’appello che il presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, lancia in merito alla situazione dell’Afghanistan.
“La caduta di Kabul rappresenta il crepuscolo dell’Occidente – continua Anelli -. Le drammatiche immagini che abbiamo visto hanno toccato le coscienze di tutti noi. Non possiamo immaginare un Occidente, una società che si fonda sul rispetto dei diritti e della dignità delle persone, girarsi dall’altra parte di fronte alla richiesta di aiuto e di tutela. Ci sarà, tuttavia, tempo e luogo per le analisi politiche: ora è il momento di recuperare quel senso di solidarietà che ci ha sempre contraddistinto. Ed è necessario che, in questo, l’Europa ritrovi la sua identità”.
“Ci affidiamo, dunque, al Presidente del Consiglio Mario Draghi che, in queste ore, sta tenendo i contatti con Angela Merkel e con i leader degli altri Paesi europei, perché l’Europa dia davvero prova di quello che potrebbe e dovrebbe essere: un’Unione che lavora all’unisono e in sinergia; un’Unione politica, con la sua Politica estera condivisa – auspica -. I tempi sono maturi: l’Italia ha un Governo autorevole, guidato da una figura rispettata e stimata sulla scena internazionale, e può farsi protagonista e fulcro di questa iniziativa”.
“Invitiamo quindi la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ad assumere iniziative a nome di tutti gli stati membri, per mettere in moto la diplomazia, con l’obiettivo di garantire un’accoglienza ai civili e ai soggetti che hanno bisogno di tutele. Invitiamo, allo stesso tempo, l’Onu a farsi garante dei diritti civili e di quello alla salute, vigilando sulla continuità delle cure e sulla incolumità dei colleghi, soprattutto delle donne medico – conclude -. Da parte dell’Italia, va valutata urgentemente la possibilità di attivare corridoi umanitari, anche in collaborazione con soggetti privati, sul modello “Sant’Egidio”: la stessa comunità si è messa a disposizione delle istituzioni per condividere questo progetto, in modo da facilitare l’evacuazione dei profughi afghani. Ci uniamo anche alla richiesta, rivolta a tutti i governi europei, di sospendere le pratiche di espulsione per i cittadini afghani richiedenti asilo e rifiutati e di riesaminare le domande respinte”.
Ufficio Stampa e Informazione FNOMCeO