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Nel 2021 si contano 370 iniziative, tra progetti e annunci, sviluppate da aziende e pubbliche amministrazioni, +39% rispetto al 2020.
A fronte di questo fervore internazionale, nel mercato italiano ancora non si vede una crescita decisa nell’adozione di queste tecnologie: gli investimenti delle aziende sono pari a 28 milioni di euro nel 2021, più o meno stabili rispetto ai 23 milioni del 2020 e ai 30 milioni del 2019. In Italia il settore più attivo si conferma quello finanziario e assicurativo, con il 50% degli investimenti. Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano, presentata oggi.
“Le applicazioni di questa tecnologia nata nel 2008 con i Bitcoin si stanno evolvendo velocemente in diverse direzioni – spiega la ricerca – ma tutte hanno in comune la spinta verso una nuova versione del Web. La Blockchain, infatti, è alla base della ‘next web revolution’: il Web3, una sorta di Internet decentralizzato che potrebbe essere la naturale evoluzione dell’attuale Web”.
Se in Italia l’adozione delle aziende stenta a decollare, i consumatori invece sono sempre più orientati all’utilizzo delle applicazioni Blockchain, in particolare le criptovalute: ben il 12% degli italiani ha già acquistato Bitcoin o altre criptovalute, il 17% è interessato a farlo in futuro, il 58% le conosce ma non è interessato a possederle e solo il 13% non le conosce affatto.
A livello mondiale, fa notare la ricerca, un’altra importante innovazione tra le applicazioni decentralizzate è rappresentata dagli Nft nel mondo degli oggetti collezionabili.
“I primi casi di applicazione dimostrano in minima parte le potenzialità di questi strumenti, che sono applicabili a vari ambiti per abilitare non solo un efficiente e immediato trasferimento della proprietà, ma anche una serie di nuovi casi d’uso”, spiega Francesco Bruschi, Direttore dell’Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger. (ANSA).