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“Il lato destro del pittore” di Sarah Pirollo

“Il lato destro del pittore” di Sarah Pirollo

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di Giuseppe Ruggeri

Qual è il lato destro del pittore? Senza dubbio quello delle emozioni che l’artista, privo di filtri, trasferisce sulla tela. Emozione è libertà dai freni delle consuetudini, delle formalità, del cosiddetto e sempre più logoro “buonsenso”. Ma vuol dire anche immagine, recupero della visività delle cose, superamento delle barriere verbali che, a un tempo, significano e nullificano. In altre parole, ritorno all’origine.

C’è questo e anche tanto altro nelle poche, intense pagine di un racconto lungo – o un romanzo breve, non fa differenza – intitolato, appunto, “Il lato destro del pittore” (Book Sprint Edizioni, 2022, pp. 90). L’Autrice, che ha pensato bene di adottare lo pseudonimo – di notevole effetto si deve riconoscere – di Azzurra Della Valle, è Sarah Pirollo, psichiatra di professione e scrittrice per passione. Un racconto ricamato con grazia sull’ordito di una scrittura curata e spontanea, fatta di parole ma soprattutto di silenzi. Di pause, per meglio dire, inframmezzate tra un periodo e l’altro quasi a evocare l’eterna interpunzione tra tempo e infinito.

Protagonista un medico-pittore – Manuel – disegnato con autobiografismo lieve e intrigante, che impiega “anni, forse secoli” a completare un dipinto a olio raffigurante un angelo biondo, sullo sfondo azzurro del mare e del cielo. E che deve mediare, tra ragione e sentimento, in un dipanarsi di eventi e stati d’animo governati da un apparente caso – in realtà il filo invisibile che unisce Dio al Creato nell’ossimoro dualità-totalità sotteso alla storia dei mondi.

Voci, segni e sillabe che si susseguono senza interruzione lasciando il lettore, a ogni fine capitolo, ansioso di proseguire in quella che diviene, di fatto, una ricerca del Sé. Partenze, viaggi e addii mai definitivi perché assistiti dalla consapevolezza che tutto ritorna grazie all’eterna palingenesi dei vissuti. “Ci ritroveremo” sussurra uno dei personaggi al protagonista “con un altro allineamento, i sentimenti non scompaiono, una volta provati per una persona, questi sono eterni, a volte ce ne dimentichiamo presi dalla routine quotidiana, ma quando ci si ama come ci siamo amati noi, queste vibrazioni restano nell’etere e sopravvivono in eterno anche alla nostra morte”. Come a dire che una memoria quantica, indissolubile, continua a risuonare nell’universo perpetuando il passaggio della vita nel vuoto cosmico degli inizi.