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“Ferma contrarietà” della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, per la petizione on line lanciata dal Comitato per l’abolizione del numero chiuso a Medicina.
“È un’iniziativa che non ci convince nel metodo né, tantomeno, nel merito” precisa il Presidente Filippo Anelli.
“Nel metodo – spiega – perché non è certo attraverso una petizione on line che si può decidere una riforma cruciale e con ricadute sull’intera società come è quella della formazione dei medici. La petizione può senz’altro accendere un riflettore su un argomento così importante; ma le decisioni vanno poi lasciate a chi ne ha le competenze, ha realmente il quadro della situazione e dispone di tutti i dati per una corretta programmazione dei fabbisogni”.
“Nel merito – aggiunge – far saltare, tout court e senza correttivi, il numero programmato significherebbe, come più volte rimarcato, consentire a tutti di poter accedere a Medicina, senza salvaguardare la qualità dell’informazione, che oggi il mondo ci invidia. Significherebbe non poter garantire a tutti i laureati una borsa di specializzazione, ricreando quell’imbuto formativo che ha tenuto prigioniere intere leve di medici; e che solo ora, grazie all’impegno degli ultimi Governi, compreso quello attuale, abbiamo riassorbito. Significherebbe, alla fine della filiera, trovarci con più medici di quanti siano necessari per il buon andamento del Servizio sanitario nazionale”.
“Già oggi, in Italia – prosegue – secondo l’Ocse, ci sono quattro medici ogni mille abitanti: una delle proporzioni più alte tra tutti i paesi europei. Mentre i medici all’interno del Servizio sanitario nazionale, come evidenzia Agenas, sono circa 145mila. È la stessa Agenas a ribadire l’importanza di una attenta pianificazione, che permetta di disporre di risorse sufficienti e di evitare ridondanze che comprometterebbero l’efficienza del sistema in condizioni ordinarie. Ed è ancora l’Agenas ad avvertire che la pianificazione dell’offerta formativa, per essere efficace, deve essere coordinata con l’adozione di un sistema di incentivi in grado di rendere più attrattivi i profili di impiego in cui si prevedono fabbisogni più consistenti”.
“Per questo – conclude Anelli – ribadiamo l’importanza di una programmazione efficace ed efficiente. E sosteniamo l’azione riformatrice intrapresa dal Ministro dell’Università Anna Maria Bernini che, in accordo con il Governo, sta attuando un’apertura “sostenibile” della facoltà di Medicina, con un aumento graduale dei posti che tenga in debito conto tre fattori fondamentali: la capacità formativa degli atenei, la previsione di un aumento delle borse di specializzazione e il contesto in cui i futuri colleghi andranno ad operare. L’obiettivo è quello di creare un modello adeguato, parametrato alle esigenze assistenziali della popolazione da qui a dieci-undici anni, quando le matricole di oggi saranno diventate gli specialisti di domani, e in grado di assorbire tutti i professionisti ottimizzando l’impiego delle risorse”.
Ufficio Stampa e Informazione FNOMCeO