La testata digitale dell'OMCeO Messina
 
Intelligenza Artificiale, colture in vitro, cellule staminali ingegnerizzate, nanofibre ibride: il futuro delle scienze della vita nei progetti vincitori dell’iniziativa “Early Bioneers”

Intelligenza Artificiale, colture in vitro, cellule staminali ingegnerizzate, nanofibre ibride: il futuro delle scienze della vita nei progetti vincitori dell’iniziativa “Early Bioneers”

Views: 42

La combinazione di Risonanza Magnetica e Intelligenza Artificiale per ottenere una diagnosi più precoce dei disturbi dello spettro autistico e dello sviluppo. La standardizzazione e automazione delle colture in vitro per rendere più sicuro ed efficiente lo sviluppo di nuovi farmaci, sostituendo i modelli animali con modelli umani. Il potenziamento delle terapie cellulari attraverso cellule staminali “pluripotenti” ingegnerizzate, rendendole più sostenibili in termini di costi e di tempo. L’uso di nanofibre ibride per monitorare i flussi metabolici delle cellule all’interno del microambiente tumorale.
Sanno di futuro, ma sono già realtà, le biotecnologie applicate a salute e medicina al centro dei progetti premiati per Early Bioneers, iniziativa realizzata con il contributo di Galapagos e con il sostegno dell’Ambasciata del Belgio in Italia che vuole favorire la passione, la visionarietà e l’entusiasmo delle giovani generazioni desiderose di sviluppare innovazione e ricerca nell’ambito del Life Science Biotech e delle tecnologie digitali applicate al settore. I premi a Elisa Ferrari, Lorenzo Coppadoro, Nicola Romanini e la menzione speciale per l’innovatività a Valentina Onesto sono stati assegnati nel corso dell’evento Living BioTech – Sharing Innovation, Caring People che si è tenuto presso la Residenza dell’Ambasciatore del Belgio a Roma.
Un evento che nasce con l’obiettivo di poter favorire la condivisione di know-how scientifico e di best practice innovative, amplificando il networking tra gli attori della salute e le Istituzioni e generando valore per la comunità. Dichiara Alberto Avaltroni, Vice-President e General Manager di Galapagos in Italia: «Le biotecnologie hanno aperto nuove opportunità per diagnosi e trattamento e rappresentano oggi lo strumento per raggiungere traguardi di salute fino a qualche anno fa inimmaginabili. I poli di Ricerca e Sviluppo italiani stanno diventando sempre più importanti per l’economia del Paese e rappresentano un’opportunità per l’innovazione e la crescita del nostro sistema-paese». Conclude Avaltroni: «è necessario continuare ad investire in ricerca e sviluppo per mantenere la competitività a livello globale e per garantire l’accesso ai trattamenti innovativi alle persone che ne hanno bisogno».
Il progetto Early Bioneers si inscrive nella cornice del protocollo d’intesa firmato dall’Ambasciata del Belgio in Italia e Galapagos – azienda biotech belga impegnata nello sviluppo di farmaci innovativi – con l’obiettivo di favorire il dialogo e il confronto su ricerca e innovazione nel campo della salute, lo studio dei modelli di assistenza sanitaria, lo sviluppo e l’uso delle nuove tecnologie applicate alla salute, contribuendo allo scambio di idee e di proposte fra Belgio e Italia nell’ambito della ricerca scientifica, anche grazie alla collaborazione con il settore industriale.
«La partnership tra l’Ambasciata del Belgio in Italia e l’azienda belga Galapagos rappresenta un passo avanti nella collaborazione concreta per l’innovazione biotecnologica al servizio dei pazienti – dichiara Pierre-Emmanuel De Bauw, Ambasciatore del Belgio in Italia – L’eccellenza e la leadership dell’ecosistema biotech in Belgio, dove il partenariato pubblico-privato e il forte sostegno pubblico attraverso incentivi fiscali sono stati pionieristici, si unisce all’eccellenza dei poli di Ricerca e Sviluppo italiani. Sono orgoglioso delle Menzioni d’onore e mi congratulo per l’altissima qualità del lavoro dei destinatari. Mi complimento con i progetti vincitori del Premio “Early Bioneers”, che sono l’espressione del dinamismo del settore biotech in Italia. La condivisione del know-how scientifico e di best practices per l’innovazione fa parte del DNA del settore biotech belga».