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Cassazione: evasione fiscale se i medici non giustificano i movimenti del conto corrente

Cassazione: evasione fiscale se i medici non giustificano i movimenti del conto corrente

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Secondo la sentenza della Cassazione N° 13334 del 27/03/2019 i liberi professionisti (avvocati, ingegneri, commercialisti e quindi anche i medici), dovranno essere in grado di giustificare i movimenti effettuati sul proprio conto corrente. Il rischio è quello di una condanna penale per evasione fiscale.
In pratica la sentenza ha equiparato i liberi professionisti agli imprenditori che erano già soggetti a giustificare i movimenti del proprio conto corrente all’Agenzia delle Entrate che può utilizzare tali riscontri per richiedere chiarimenti e operare gli eventuali accertamenti fiscali.
Con questa sentenza la Suprema Corte ha stabilito che quanto previsto dall’articolo 32 del DPR 600/1973 che considera i movimenti su conto corrente (sia in contanti che mediante bonifico, si presumono in quanto ricavo conseguito neo corso dell’attività del contribuente. Per tale motivo dette movimentazioni non adeguatamente giustificate verranno considerate come “reddito in nero” frutto di evasione. Questo principio prevede la presunzione di colpevolezza richiedendo al contribuente libero professionista l’onere della prova che i movimenti sul conto corrente non nascondono evasione fiscale.