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L’appello del presidente Amato “Non vi fate ingannare da messaggi fuorvianti e dall’abbaglio dei soldi”
“Cause civili contro i medici vaccinatori”. E’ la scritta che campeggia nel video-vademecum diffuso via social da un’avvocata mantovana che consiglia in caso di eventi avversi all’immunizzazione contro il covid “cause civili contro i medici vaccinatori perché hanno lo scudo penale ma non quello civile”.
“Ancora una volta si fa passare con l’inganno il messaggio fuorviante che ottenere un risarcimento per un presunto errore medico sia sicuro e facile, quando invece 300mila cause giacciano nei tribunali e il 95 per cento delle 35mila nuove denunce presentate ogni anno si traducono con l’assoluzione del medico” commenta il presidente dell’Omceo di Palermo Toti Amato, consigliere del direttivo Fnomceo.
“Il suo post è un danno per tutti, per i cittadini, la sanità pubblica e i medici – rimarca Amato rivolgendosi all’avvocata -. I suoi potenziali assistiti immaginano facili guadagni salvo poi vedersi costretti a pagare spese legali di cause che il più delle volte non arrivano neanche in giudizio. Il Ssn di cui lei stessa usufruisce s’impoverisce per le migliaia azioni legali da sostenere e i medici per proteggersi fanno lievitare i costi della medicina difensiva prescrivendo visite ed esami spesso inutili. E poi c’è il danno dei danni: il crollo di fiducia medico-paziente, che è il fondamento di ogni cura e l’origine della violenza sui sanitari”.
“Il risultato è che oggi un medico ogni giorno mette in campo una serie di misure in autoprotezione pur non avendo nessuna colpa – sottolinea il presidente -. Tant’è che il 30 novembre scorso dopo avere ascoltato in sede di audizione le proposte della Federazione nazionale Fnomceo, presieduta da Filippo Anelli, la commissione ministeriale sta valutando interventi su tre fronti: controlli serrati sui messaggi pubblicitari che invitano i cittadini a denunciare i medici, risarcimenti al professionista accusato ingiustamente attraverso l’istituto della lite temeraria e spese processuali a carico del denunciante”.
“Gli ordini – chiarisce Amato – non inseguono l’impunità di un errore medico, ma come ha detto il magistrato Adelchi d’Ippolito, presidente della Commissione ministeriale è necessario “individuare il massimo equilibrio tra la serenità del medico nell’esercizio della sua professione e la piena salute delle persone”.
Infine l’appello al buon senso dei siciliani: “Non fatevi ingannare dalle lusinghe di studi legali e dall’abbaglio dei soldi. E’ bene ricordare che il Ssn è rappresentato da medici e sanitari che garantiscono il vostro benessere. Nonostante le profonde disparità territoriali e la crisi dell’intero sistema l’Ssn ha un ruolo di assoluta coesione sociale grazie ai servizi erogati in tutto il Paese. I medici non meritano di pagare il dolore per la perdita di una persona cara, mortificandoli con un’accusa spesso fatta in un momento drammatico perché sollecitati da un legale. Una denuncia è un momento di responsabilità che richiede piena consapevolezza dei danni mediatici, economici e psicologici procurati. Perché gli effetti oggi sono così gravi che i sanitari scappano dagli ospedali, svuotando il sistema sanitario delle migliori professionalità”.