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Parere positivo da parte del CHMP di EMA per CASGEVY (exagamglogene autotemcel), la prima terapia di editing genico basata su CRISPR/Cas9 per il trattamento della beta-talassemia trasfusione-dipendente e dell’anemia falciforme

Parere positivo da parte del CHMP di EMA per CASGEVY (exagamglogene autotemcel), la prima terapia di editing genico basata su CRISPR/Cas9 per il trattamento della beta-talassemia trasfusione-dipendente e dell’anemia falciforme

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Vertex Pharmaceuticals Incorporated ha annunciato oggi che il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha adottato un parere positivo per l’approvazione condizionata di CASGEVY® (exagamglogene autotemcel [exa-cel]), la prima terapia di editing genico basata su CRISPR/Cas9 per il trattamento della beta-talassemia dipendente dalle trasfusioni (transfusion-dependent thalassemia, TDT) e dell’anemia falciforme (sickle cell disease, SCD).

Una volta approvato, exa-cel diventerebbe la prima e unica terapia genica nell’Unione Europea per pazienti di età pari o superiore a 12 anni affetti da anemia falciforme grave (SCD) con crisi vaso-occlusive (VOC) ricorrenti oppure da beta-talassemia dipendente dalle trasfusioni (TDT), per i quali è appropriato il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (HSC) e non è disponibile un donatore consanguineo di HSC con antigene leucocitario umano (HLA) compatibile. L’approvazione da parte della Commissione Europea (CE) è prevista a febbraio 2024.

“Il parere positivo è una milestone regolatoria importante che riconferma il potenziale di CASGEVY™ per i pazienti con anemia falciforme e beta-talassemia dipendente dalle trasfusioni”, ha dichiarato Nia Tatsis, Ph.D., Executive Vice President, Chief Regulatory and Quality Officer di Vertex.
“C’è sicuramente bisogno di nuovi trattamenti per la beta talassemia e l’anemia falciforme, due patologie che colpiscono i globuli rossi e che comportano per chi ne è colpito un’aspettativa di vita inferiore rispetto alla popolazione generale, oltre a una qualità di vita compromessa”, ha dichiarato Franco Locatelli, sperimentatore principale degli studi CLIMB-111 e CLIMB-121, M.D., Ph.D., Professore Ordinario di Pediatria all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Direttore del Dipartimento di Ematologia e Oncologia Pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. “Come ricercatore ho potuto constatare in prima persona l’impatto che exa-cel può avere sulla vita dei pazienti affetti da entrambe queste forme di emoglobinopatia rendendoli rispettivamente indipendenti da trasfusioni e liberi da crisi vaso-occlusive, e per questo attendo con fiducia che possa aver corso l’approvazione della terapia da parte dell’Agenzia Europea del farmaco”.


La beta-talassemia dipendente dalle trasfusioni
La beta-talassemia dipendente dalle trasfusioni (transfusion-dependent thalassemia, TDT) è una malattia ereditaria del sangue che riguarda i globuli rossi, essenziali per trasportare l’ossigeno a tutti gli organi e i tessuti dell’organismo. La mancanza di globuli rossi, nota come anemia, è la manifestazione principale della TDT. A causa dell’anemia, le persone affette da TDT possono accusare affaticamento e fiato corto, mentre i bambini possono avere problemi di crescita e ittero. Altre complicanze della TDT includono l’ingrossamento della milza, del fegato e/o del cuore, ossa deformate e ritardo nella pubertà. Le persone affette da TDT necessitano di regolari trasfusioni di sangue, che richiedono numerose visite in ospedale, e che possono provocare un accumulo eccessivo di ferro. Attualmente una delle possibili cure è il trapianto di cellule staminali da donatore compatibile, ma questa opzione è disponibile solo per una piccola percentuale di persone affette da TDT a causa del limitato numero di donatori disponibili. La TDT richiede un trattamento a vita e un notevole utilizzo di risorse sanitarie, con complicanze associate in molti sistemi di organi, una diminuzione della qualità della vita e una riduzione dei guadagni e della produttività nel corso della vita.

L’anemia falciforme
L’anemia falciforme (sickle cell disease, SCD) è una malattia debilitante, progressiva e che comporta una durata di vita ridotta. Si tratta di una malattia ereditaria del sangue che colpisce, alterandone la forma, i globuli rossi, essenziali per il trasporto di ossigeno a tutti gli organi e i tessuti del corpo. La SCD provoca forti dolori, danni agli organi e si associa a un’aspettativa di vita inferiore alla media a causa degli effetti provocati dalla deformità “falciforme” dei globuli rossi. La caratteristica clinica distintiva della SCD sono le crisi vaso-occlusive (VOC), che sono causate dall’ostruzione dei vasi sanguigni e che si traducono in un dolore grave e debilitante che può manifestarsi in qualsiasi momento in qualsiasi parte del corpo e causare un danno d’organo.
La SCD richiede un trattamento a vita e si associa a un’aspettativa di vita ridotta. L’unica altra cura alternativa per la SCD ad oggi è il trapianto di cellule staminali da donatore compatibile. Tutta questa opzione è disponibile solo per una piccola percentuale di persone affette dalla patologia a causa del ridotto numero di donatori disponibili.