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“Abbiamo grande fiducia e altrettanto grandi aspettative sulla Commissione d’Ippolito per lo studio e l’approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica, che, istituita presso il Ministero della Giustizia, presieduta dal Magistrato Adelchi d’Ippolito e composta da autorevolissimi esperti, sta facendo un grandissimo e approfondito lavoro di revisione sistematica sulla materia. Ma occorre ora, con urgenza, un provvedimento ad hoc che restituisca la serenità ai professionisti, uno scudo penale che, nelle more della revisione, li protegga dalle cause infondate e dalle denunce ingiuste”.
Così il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, all’indomani dell’accantonamento degli emendamenti al Milleproroghe volti a estendere lo scudo penale, correlandolo alla situazione emergenziale dovuta alla carenza di personale.
Una carenza che, secondo FNOMCeO, non farà che peggiorare, in assenza di correttivi.
“Secondo un recente sondaggio del Sindacato Anaao-Assomed – spiega Anelli – il 72% dei medici ospedalieri vorrebbe abbandonare il servizio sanitario nazionale. E uno dei motivi è proprio il timore di denunce infondate. Una visione, questa, confermata anche da Cimo-Fesmed, secondo il quale quello della responsabilità professionale è un tema urgente e di estrema importanza, perché il timore di contenziosi, che in oltre il 90% dei casi si risolvono in un nulla di fatto, rende impossibile ai professionisti lavorare con serenità”.
“Lo scudo penale – osserva il Segretario della FNOMCeO, Roberto Monaco – è una richiesta della Professione tutta, serve al medico per esercitare in serenità. Altri e ulteriori devono poi essere gli strumenti per mettere in sicurezza le cure per i cittadini, come ad esempio investire sul risk management e sulla formazione”.
“Tematiche, queste – aggiunge il Vicepresidente, Giovanni Leoni – che da tempo appassionano la FNOMCeO, quale ente esponenziale della Professione medica e odontoiatrica. Tanto che stiamo partecipando attivamente ai lavori della Commissione del Ministero della Giustizia: siamo stati sin da subito ascoltati in audizione; il Comitato Centrale ha poi nominato all’unanimità due referenti, i dottori Giuseppe Renzo e Cosimo Napoletano, che sono l’interfaccia tra la Commissione e la Federazione. Infine, grazie alla disponibilità del Presidente d’Ippolito e degli esperti, abbiamo organizzato una serie di incontri presso i vari Ordini territoriali, per favorire l’ascolto dei problemi che i medici vivono ogni giorno nella loro attività professionale”.
“Ogni anno che passa – conclude Anelli – migliaia di medici abbandonano il Servizio sanitario nazionale, verso l’estero, il privato, la libera professione, il pre-pensionamento, persino verso altre e diverse carriere lavorative. Occorre, da parte del Governo e del Parlamento, un segnale forte, che restituisca serenità ai medici e torni a rendere attrattivo l’esercizio della professione all’interno del Servizio sanitario nazionale. Ringraziamo i Gruppi parlamentari che in queste ore stanno sostenendo il Provvedimento, così come il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, per la grandissima sensibilità dimostrata sull’argomento e per il sostegno ai medici e il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per l’estrema attenzione a questa tematica. Confidiamo che il Governo, unito, saprà trovare la strada per una rapida introduzione dello scudo penale, nelle more di una revisione complessiva della materia, che richiede un Disegno di Legge e ha quindi tempi più lunghi”.
Ufficio Stampa e Informazione FNOMCeO