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Sanità territoriale: «Potenziare il CUP non basta, via alla digitalizzazione delle prenotazioni » Il presidente del CCA Asp Catania e coordinatore Rete Civica Salute Vasta: «Bisogna informatizzare i servizi, mettere in funzione Case di Comunità e COT, avviare un circuito diretto tra medici di famiglia e servizi diagnostici e specialistici»

Sanità territoriale: «Potenziare il CUP non basta, via alla digitalizzazione delle prenotazioni » Il presidente del CCA Asp Catania e coordinatore Rete Civica Salute Vasta: «Bisogna informatizzare i servizi, mettere in funzione Case di Comunità e COT, avviare un circuito diretto tra medici di famiglia e servizi diagnostici e specialistici»

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La tutela della salute della comunità è strettamente legata alla qualità dei servizi di prossimità e all’immediatezza delle risposte del sistema sanitario. L’Asp di Catania ha reso noto che, dopo alcune attività di monitoraggio, a partire da questa settimana il CUP, Centro Unico di Prenotazione, è stato potenziato con 10 nuove risorse predisposte a rispondere agli utenti che usano il numero verde 800.954414 per la prenotazione di visite ed esami specialistici presso gli ambulatori dell’Azienda Sanitaria, da lunedì a venerdì (dalle 8 alle 19).
«È tempo di alleviare il tormento per migliaia di persone – afferma Pieremilio Vasta presidente del Comitato Consultivo Aziendale (Cca) e coordinatore regionale di Rete Civica della Salute – Auspichiamo che presto entri in funzione la possibilità di richiesta informatizzata delle prestazioni prescritte dal medico curante, come anticipato dal Commissario Straordinario Giuseppe Laganga Senzio durante l’incontro con il Cca e RCS. La procedura digitale insieme al rafforzamento degli operatori del CUP allevierebbero le criticità. Ma la vera svolta dovrebbe arrivare dalla Medicina di Prossimità – continua Vasta – quando le Case di Comunità e le Centrali Operative Territoriali entreranno davvero in funzione, mettendo in circuito diretto il medico di famiglia con i servizi sanitari diagnostici e specialistici dell’Asp e attuando la continuità assistenziale. Dev’essere il sistema sanitario unitario a prendere in carico le persone tutelandone la salute, non gli utenti a dover inseguire disparati servizi disconnessi».