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di Rebecca De Fiore (Pensiero Scientifico Editore)
Il mito romantico che la dolcezza del nostro sangue attiri le zanzare esiste da sempre ed è difficile dire come sia nato. Forse perché alcuni insetti sono noti impollinatori e attratti dal nettare dolce delle piante, si è pensato che le zanzare si comportassero in modo simile? O forse perché dire a un amico coperto di punture di zanzara che “deve essere il tuo sangue dolce” può aiutare a consolarlo e alleviargli il prurito? A chiederselo è Cameron Webb, docente clinico all’università di Sidney, su The Conversation [1]. La verità è che le femmine di zanzara cercano nel nostro sangue alcune proteine essenziali per la produzione di uova, ma per il resto si nutrono di nettare e altre sostanze zuccherine come fanno i maschi.
Sicuramente sappiamo che le zanzare per individuare la propria preda si affidano soprattutto all’olfatto e, più di tutto, riescono a rilevare la presenza di anidride carbonica, la sostanza emessa dagli animali durante l’espirazione. Si tratta, però, di una sostanza presente anche nell’atmosfera e che da sola non è sufficiente a far capire le preferenze delle zanzare. Un altro attrattore è l’acido lattico, che invece sappiamo essere una componente importante nella chimica dell’odore dell’essere umano, assieme ad altre sostanze tra cui ammoniaca, acidi carbossilici, acetone e sulcatone. Si ritiene, quindi, che sia proprio questo insieme a rendere gli esseri umani una delle vittime preferite dalle zanzare. Ma cosa differenzia, invece, un essere umano dall’altro?
Le zanzare sono influenzate dal sangue?
Da un certo punto di vista è vero che il sangue potrebbe essere uno dei fattori che influenza la scelta delle zanzare. Sicuramente, però, non per la dolcezza. Uno studio del 2004, infatti, ha mostrato che alcune specie di zanzara, come l’Anopheles gambiae (vettore della malaria) e l’Aedes albopictus (la zanzara tigre), a parità di altre condizioni, pungono le persone di gruppo sanguigno 0 il doppio delle volte rispetto a quanto pungano quelle di gruppo sanguigno A (l’83,3% delle volte rispetto al 46,5%). Il gruppo B, invece, si colloca più o meno a metà. E ancora: l’85% circa degli esseri umani produce una sostanza chimica che segnala, attraverso l’odore della pelle, a quale gruppo sanguigno appartiene. Le zanzare sembrano essere più attratte da questa categoria di persone rispetto a quanto lo siano da coloro che non segnalano il proprio gruppo sanguigno, indipendentemente dal gruppo sanguigno stesso [2].
Quali sono gli altri fattori che influenzano la scelta delle zanzare?
Gli esseri umani più vulnerabili sono quelli che emettono più anidride carbonica durante l’espirazione, di solito i più corpulenti. I bambini, invece, che fanno respiri meno profondi, vengono punti in media meno degli adulti. Anche le donne in gravidanza attraggono le zanzare più delle altre perché emettono il 21% in più di anidride carbonica e la loro temperatura corporea è, in media, più alta di circa mezzo grado rispetto alle altre.
Anche l’acido lattico, come abbiamo detto, attrae le zanzare, quindi dal momento che l’attività fisica aumenta la presenza di acido lattico nell’organismo le persone fisicamente più attive tendono a essere punte più delle altre. Come per le donne in gravidanza, inoltre, nelle persone più attive la temperatura corporea è di solito più alta, il che sembra essere un altro elemento che piace particolarmente alle zanzare.
Uno studio pubblicato lo scorso anno ha anche evidenziato che l’insieme di sostanze chimiche emesse dal microbiota, ovvero i batteri che abitano sulla pelle, sia un fattore cruciale nella scelta predatoria delle zanzare. La composizione del microbiota umano dipende soprattutto dall’ambiente in cui si vive e dallo stile di vita che si adotta e solo in misura molto minore da componenti genetiche: tutto ciò che si tocca, mangia o beve introduce nuovi microbi sulla nostra pelle [3].
“Sulla pelle umana sono stati identificati più di 300 composti chimici e l’abbondanza di alcuni di questi può variare su base giornaliera. Le differenze di attrazione per un individuo o per un altro da parte delle zanzare possono essere spiegate dalla diversità di questi microbi. Tenete anche presente che non tutti questi composti attirano le zanzare: alcuni ridurranno effettivamente la probabilità di essere morsi. Cosa significa tutto ciò per coloro che vorrebbero essere meno attraenti per le zanzare? I ricercatori potrebbero un giorno produrre nuovi repellenti o trappole per zanzare più efficaci, ma il messaggio è che potresti non sapere mai esattamente perché vieni punto più dei tuoi amici”, conclude Cameron Webb [1].
Dottore, l’alimentazione può influire?
Purtroppo basta una bottiglia di birra per essere tra i bersagli preferiti dalle zanzare. Lo ha svelato uno studio del 2002, anche se i ricercatori non sono riusciti a isolare la causa precisa del fenomeno. Potrebbe essere dovuto al fatto che l’assunzione di alcool porta a sudare di più, oppure al fatto che aumenta la temperatura corporea. La ricerca, infatti, ha dimostrato che le zanzare pungevano molto di più i volontari dopo l’ingestione di birra rispetto a prima, dimostrando chiaramente che bere alcolici stimola l’attrazione delle zanzare [4].
Dottore, per tenere lontane le zanzare posso usare la citronella?
La citronella viene spesso associata alla lotta contro le zanzare ed essendo un estratto vegetale è spesso enfatizzata come rimedio naturale, in contrapposizione a quelli che usano sostanze di sintesi. È vero che questa sostanza tiene lontani gli insetti, ma occorre fare qualche precisazione. Se usiamo le candele all’olio di citronella, infatti, conviene non aspettarsi grandi risultati: sono efficaci solo nelle immediate vicinanze della candela e la loro utilità diminuisce ulteriormente con il vento. Lo stesso discorso vale per gli zampironi, che sono davvero efficaci contro le zanzare solo quando vengono usati in un ambiente chiuso. Questo tipo di utilizzo, però, è fortemente sconsigliato perché è noto che i fumi dello zampirone sono tutt’altro che salutari per gli esseri umani. Si stima, infatti, che un solo zampirone rilasci una quantità di particolato equivalente a quella di 75-137 sigarette [5]. Per quanto riguarda, invece, i prodotti da applicare direttamente sulla pelle e i vestiti, il problema dell’olio di citronella è che evapora molto velocemente e quindi è necessario applicarlo molto spesso per non perdere la protezione.
E allora quali prodotti posso utilizzare?
Come repellenti i Centers for Disease Control and Prevention (CDCs) statunitensi consigliano prodotti a base di Deet, una sostanza presente nella maggior parte dei repellenti antizanzara in commercio, che protegge per 4-8 ore ed è più resistente al calore rispetto ad altri; a base di icaridina, sostanza non irritante che ha effetto fino alle 10 ore; a base di IR3535, sostanza simile al Deet; e a base di alcune molecole presenti nell’Eucalipto citrato. Se usati come indicato sull’etichetta del prodotto, infatti, questi repellenti per insetti si sono dimostrati sicuri ed efficaci anche per le donne in gravidanza e in allattamento. Il CDC consiglia anche di non spruzzare repellenti direttamente sulla pelle sotto gli indumenti e, se si utilizza anche la protezione solare, di applicare prima la protezione solare e poi il repellente per insetti.
Per quanto riguarda i bambini, invece, il Center for Disease Control and Prevention consiglia di non utilizzare repellenti per insetti su neonati di età inferiore ai 2 mesi, ma piuttosto di vestirli con abiti che coprano gambe e braccia. I prodotti che contengono olio di eucalipto di limone, invece, non vanno utilizzati su bambini di età inferiore a 3 anni. Bisogna poi fare attenzione a non applicare il repellente su mani, occhi, bocca, tagli o pelle irritata del bambino [6].
Quando mi punge una zanzara funziona l’incisione a x con le unghie sopra la bolla?
La famosa croce sulla puntura per alleviare il prurito non solo non funziona, ma facendola si rischia anche di peggiorare la situazione, espandendo la sostanza allergizzante e provocando lesioni alla pelle con le unghie, tra le parti più sporche del corpo umano e sede di agenti patogeni. Anche la pratica di utilizzare l’ammoniaca sulla zona punta dalla zanzara è sconsigliabile perché le soluzioni a base di ammoniaca sono nettamente basiche e come tali possono risultare irritanti o ustionanti, soprattutto per le pelli delicate e per i bambini. Per questo è sicuramente meglio usare un normale disinfettante, applicare subito del ghiaccio (il quale agisce come vasocostrittore e quindi anestetizza leggermente il punto interessato) e lavare bene la puntura.
(Fonte: dottoremaeveroche.it)