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Emptiness: un malessere diffuso

Emptiness: un malessere diffuso

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 di Marinella Ruggeri

Quando ci si sente vuoti o si avverte una mancanza di senso della propria vita si parla di “emptiness”.

Il senso di vuoto si presenta spesso legato ad altre sensazioni come inquietudine, paura, tristezza o depressione.

 La sensazione del vuoto interiore viene vissuta come un’assenza di emozioni o come una disconnessione dal mondo circostante.

Affrontare il senso di vuoto richiede un approccio individuale e personalizzato, basato su una valutazione accurata delle cause che l’hanno generato. Esistono alcune strategie generali che possono risultare utili:

  • Esplorare le cause profonde: riflettere e cercare di comprendere eventuali traumi, esperienze negative o carenze emotive che potrebbero aver contribuito al senso di vuoto.
  • Riconnettersi con se stessi: praticare attività che favoriscano la consapevolezza di sé, come la meditazione e la scrittura di un diario.
  • Coltivare relazioni positive: circondarsi di persone supportive e positive che offrono un senso di appartenenza e valore.
  • Trovare nuovi interessi e passioni: esplorare nuove attività, hobby o cause sociali che possano dare un senso di utilità e realizzazione.
  • Dare un contributo agli altri: fare delle attività di volontariato per sentirsi parte di qualcosa di più grande.
  • Trovare un legame con la natura: fare una passeggiata nel verde o semplicemente osservare un ambiente naturale che non sia quello quotidiano può avere un impatto positivo.
  • Ricercare un aiuto professionale: se il senso di vuoto è persistente e interferisce con la vita quotidiana, si può chiedere un aiuto professionale per ricevere una diagnosi accurata e per cominciare un percorso di cura personalizzato.

Dal punto di vista psicologico, il senso di vuoto emotivo si configura come una condizione di profonda insoddisfazione e mancanza di senso nella propria vita.

Anche se è una sensazione difficile da descrivere, spesso viene paragonata alla sensazione di galleggiare nel vuoto o di vagare senza avere una direzione.

Dall’ ASCOLTO dei pazienti, purtroppo, anche adolescenti, emerge quanto questo malessere sia diffuso. Spesso quel vuoto copre un mondo interiore pieno di angoscia, di dolore, di solitudine, frutto di traumi infantili, relazioni tossiche o disfunzionali, e nella maggior parte, conseguenza di carenze emotive.

Per comprendere se si sta vivendo questo tipo di esperienza, è importante prestare attenzione ad alcuni segnali tipici.

  • Apatia e mancanza di motivazione: difficoltà a trovare interesse o piacere nelle attività quotidiane.
  • Mancanza di scopo o significato nella vita: sensazione di vagare senza una direzione o un obiettivo preciso.
  • Isolamento sociale: difficoltà a connettersi con gli altri e a costruire relazioni significative.
  • Sintomi depressivi: tristezza persistente, perdita di energia, alterazioni del sonno e dell’appetito.
  • Ansia e irrequietezza: incapacità di stare tranquilli e concentrati, sensazione di costante agitazione.

La sensazione di vuoto è un’esperienza soggettiva e personale. Ciò che per una persona può rappresentare un momento di profonda tristezza e smarrimento, per un’altra può essere semplicemente una fase di transizione o di stallo. Il senso di vuoto può manifestarsi in diverse situazioni della vita, anche in modo inaspettato o senza un motivo apparente. Esistono però circostanze specifiche che sembrano essere propense a scatenare questo tipo di malessere.

  • Dopo un evento traumatico: un lutto, una perdita significativa o un’esperienza difficile, come un incidente, una violenza o una malattia grave, possono lasciare un senso di vuoto profondo e disorientante. Il dolore per la perdita, la paura vissuta e il senso di impotenza di fronte all’accaduto possono generare una sensazione di apatia, distacco dalla realtà e mancanza di senso nella propria esistenza.
  • Durante periodi di transizione: cambiamenti importanti nella vita, come un nuovo lavoro, un trasloco, la fine di una relazione o il raggiungimento di un traguardo importante, possono generare un senso di incertezza e vuoto. La fase di passaggio da una condizione all’altra può essere destabilizzante e portare a mettere in discussione il proprio percorso di vita, i propri valori e obiettivi, alimentando un senso di smarrimento e mancanza di senso.
  • In assenza di stimoli e obiettivi: una vita monotona, priva di sfide e di nuovi stimoli può portare a una sensazione di apatia e mancanza di senso. La routine quotidiana può diventare pesante e priva di significato, generando un senso di vuoto e insoddisfazione. La mancanza di obiettivi chiari e di progetti per il futuro può acuire questo malessere, facendo percepire la propria esistenza come priva di direzione e valore.
  • Relazioni disfunzionali: relazioni tossiche, dove manca il supporto emotivo o caratterizzate da conflitti frequenti possono contribuire al senso di vuoto e solitudine. La “mancanza di amore”, comprensione e stima da parte di persone care può minare l’autostima, il senso di appartenenza e la fiducia in se stessi, alimentando un senso di vuoto interiore e di disconnessione dal mondo.

A volte, il senso di vuoto è sintomo di un disturbo mentale specie nell’ambito dei disturbi di personalità.

 Questi disturbi possono influenzare la percezione di sé, del mondo e delle relazioni con gli altri, generando una serie di sintomi tra cui apatia, mancanza di motivazione, isolamento sociale, pensieri negativi e difficoltà a provare emozioni.

La sensazione di avere il cervello vuoto può essere causata da tanti fattori come distress e stanchezza con difficoltà di concentrazione, affaticamento mentale e la sensazione di “mente annebbiata”. Il corpo e la mente hanno bisogno di riposo per funzionare al meglio, e quando questi non vengono concessi, si possono manifestare sintomi come la difficoltà di pensiero chiaro e la sensazione di avere il cervello vuoto.

Anche la perdita di sonno, in particolare un sonno insufficiente (insonnia iniziale, intermedia e finale) o di scarsa qualità (sonno non ristoratore) può influenzare negativamente la capacità cognitiva, la memoria e la concentrazione. Durante il sonno, il cervello consolida i ricordi, elabora le emozioni e prepara il corpo e la mente per la giornata successiva. Se il sonno è disturbato o insufficiente, si possono manifestare sintomi come difficoltà di concentrazione, confusione mentale e sensazione di “mente vuota”.

  • Le distimie sono disturbi mentali che possono causare una serie di sintomi cognitivi, tra cui difficoltà di concentrazione, pensieri negativi, ruminazione ossessiva e sensazione di vuoto mentale. L’ansia e la depressione possono influenzare il modo in cui il cervello elabora le informazioni e gestisce le emozioni, portando a una sensazione di “mente bloccata” o “impaurita”.
  • Alcune carenze nutrizionali specie di vitamina B12 o il ferro, possono influenzare la funzione cognitiva e la memoria. Queste carenze possono causare sintomi come difficoltà di concentrazione, affaticamento mentale, confusione e sensazione di “mente vuota”.
  • Alcuni farmaci come antidepressivi, antistaminici o antipertensivi possono dare   come effetto collaterale la sensazione di mente vuota o difficoltà di concentrazione.

Resta fondamentale elaborare questo malessere e non cronicizzarlo, per non spegnere la vita che c’è dentro di noi, o peggio tentare di assopire il nostro mondo emozionale sofferto che ha la necessità di liberarsi da catene che spesso noi stessi abbiamo chiuso a chiave con robusti catenacci, impedendogli di ritrovare la libertà di esserci.

 Il senso di vuoto è l’apnea della nostra anima.

 Le strategie indicate vanno perseguite, per Ritrovarsi, per Sentirsi vivi e Ricominciare a respirare.