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Il sindacato dei medici: «Attendiamo il testo per chiarire non pochi dubbi sulle
modalità di finanziamento della sanità»
Roma, 16 ottobre 2024 – La Federazione CIMO-FESMED attende di esprimere un giudizio
complessivo sul Disegno di Legge di Bilancio 2025 approvato ieri sera dal Consiglio dei
Ministri. Il sindacato dei medici riconosce infatti la buona volontà del Ministro Schillaci, che
sembrerebbe riuscito ad ottenere l’adozione di alcune delle richieste avanzate dal sindacato:
il piano di assunzioni e lo sblocco del tetto di spesa, che consentiranno di dare una boccata
d’ossigeno al personale sanitario, e la defiscalizzazione dell’indennità di specificità, che va
incontro alla necessità di aumentare le retribuzioni per rendere più attrattivo il lavoro nella
sanità pubblica.
Tuttavia, le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Giorgetti in conferenza stampa questa
mattina, che confermano il mantenimento della percentuale della spesa sanitaria rispetto al
PIL, fanno ipotizzare che soltanto 900 milioni circa sarebbero disponibili per la sanità nel
2025, oltre al miliardo previsto dalla legge di bilancio dello scorso anno, rimandando dunque
al 2026 la disponibilità di quasi 3 miliardi. Questo, tra l’altro, giustificherebbe la diluizione in
più fasi sia del piano di assunzione del personale che della defiscalizzazione dell’indennità di
specificità.
Inoltre se, come sembra, le risorse destinate alla sanità proverranno dall’anticipo sulle future
imposte pagate da banche e assicurazioni, si tratterebbe di finanziamenti non strutturali,
come invece devono essere quelli necessari agli interventi sul personale.
«Ci auguriamo poi – dichiara Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED – che gli effetti della
defiscalizzazione dell’indennità di specificità siano immediati e di non dover attendere
dunque la conclusione del contratto 2025-2027 per vedere gli aumenti in busta paga,
considerando che l’atto di indirizzo necessario ad avviare le trattative non è ancora stato
emanato».
«I medici e i professionisti sanitari vivono oggi un grave disagio, e gli interventi per sanarlo
non possono quindi essere rateizzati. Ci auguriamo che il testo della Legge di Bilancio
smentisca i nostri dubbi, e che confermi invece le misure anticipate nei giorni scorsi dalla
stampa. Altrimenti non potremo che sentirci, ancora una volta, presi in giro», conclude Quici.