La testata digitale dell'OMCeO Messina
 
Salute e produttività al centro del dibattito di Meridiano Sanità: investire in sanità per sostenere la crescita del Paese

Salute e produttività al centro del dibattito di Meridiano Sanità: investire in sanità per sostenere la crescita del Paese

Views: 35

Presentata a Roma la XIX edizione del Rapporto annuale Meridiano Sanità

Roma, 4 novembre 2024 – Avviati oggi a Roma i lavori del XIX Forum Meridiano Sanità “Health for all Policies: verso una nuova visione strategica del sistema sanitario per la crescita del Paese” con il Ministro della Salute Orazio Schillaci. Al centro del dibattito la correlazione tra salute e produttività, quali elementi essenziali per sostenere la crescita nel lungo periodo investendo sulle attività di prevenzione e adottando rapidamente le innovazioni in campo scientifico e tecnologico.

Negli ultimi 50 anni, il processo di invecchiamento della popolazione ha trasformato la struttura demografica dell’Italia traslando la piramide demografica verso le fasce d’età più anziane, con effetti rilevanti non solo sulla spesa sanitaria ma anche sulla forza lavoro disponibile – nel 2040 ci sarà un gap di 3,4 milioni di lavoratori. È urgente affrontare il tema della sostenibilità nel tempo del finanziamento del SSN in maniera integrata, lavorando congiuntamente su più dimensioni, tra cui: politiche per incentivare la natalità, politiche per promuovere la partecipazione al mercato del lavoro (in primis skill mismatch, donne e giovani) e aumentare l’attrattività del nostro Paese per attirare capitale umano dall’estero e favorire il rientro dei “cervelli soprattutto nei settori chiave come può essere quello delle life sciences”.

Alla transizione demografica, si aggiungono nuove sfide, tra cui non solo le difficoltà economiche – sono 2,2 milioni le famiglie e 5,7 milioni gli individui in povertà assoluta – ma anche l’aumento delle difformità territoriali, l’incertezza lavorativa, il crescente disagio mentale, il cambiamento climatico e l’aumento delle difformità territoriali – in Italia esiste un divario di 3 anni tra la Regione con l’aspettativa di vita alla nascita maggiore e quella minore.