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Informazioni su attività sindacale FEDERSPeV

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di Nino Arcoraci

Perelli Ercolini nei suoi In Breve, riporta il confronto tra la CONFEDIR di cui fa parte la FEDERSOPeV e il GOVERNO a proposito di LEGGE DI BILANCIO. Lo ritiene “costruttivo” e letteralmente scrive: “La CONFEDIR ritiene che il confronto tra Governo e Parti sociali tenutosi a Palazzo Chigi sulla legge di bilancio sia stato costruttivo. Sono state avanzate proposte per migliorare le misure ritenute critiche. Il Segretario generale prof. Michele Poerio ha, nel suo intervento, evidenziato come per una valutazione oggettiva e senza pregiudizi della manovra sia necessaria a partire dall’attuale situazione politico-economica del Paese. Sono indubbiamente condivisibili le valutazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla crescita dell’Italia, sull’affidabilità della sua economia e le critiche alle agenzie di rating. La manovra contiene alcune proposte avanzate dalla nostra

Confederazione quali il taglio del cuneo fiscale e la rimodulazione delle aliquote Irpef.

Valutiamo positivamente – ha continuato il Segretario Generale Michele Poerio – la proroga per il triennio 2025, 2026 e 2027 del dimezzamento dal 10% al 5 % dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle somme erogate sotto forma di premi di risultato o di partecipazione agli utili d’impresa, che si auspica diventi strutturale. La Confederazione ha però insistito sulla detassazione totale di tali premi e l’estensione della stessa al pubblico impiego.

Al Presidente del Consiglio è stato dato atto che visto l’elevato debito pubblico del Paese, i margini di intervento correttivi alla legge di bilancio, considerata anche l’esiguità delle risorse disponibili sono ristretti, ma riteniamo possibile migliorare alcune misure in tema di fisco, lavoro pubblico e privato, sanità e previdenza.

Fisco: Occorre ripensare la ripartizione del carico fiscale. La nostra Confederazione non condivide la stretta sulle detrazioni per chi possiede un reddito oltre i 75mila euro, contenuta nell’art. 2 del DDL di bilancio. Dobbiamo considerare che il 15% dei contribuenti con redditi oltre 35.000 euro si accollano quasi il 64% di tutta l’IRPEF, è dunque il cd ceto medio che garantisce il welfare del

Paese, ma che riceve poi in cambio meno servizi. È necessario studiare nuove soluzioni di natura fiscale che tengano conto della realtà del Paese.

Sanità: Perché il nostro SSN ritorni ad essere quello di un tempo è necessario allineare le disponibilità del Fondo Sanitario Nazionale (FSN) italiano a quelle di altri grandi Paesi europei. A tale proposito il Segretario ha rammentato a tutti che nel decennio 2010-2020 il fondo è stato

definanziato per l’esorbitante cifra di €. 37 miliardi. È necessario altresì realizzare un piano di assunzioni straordinarie stabili di professionisti sanitari e incrementare gli investimenti nella ricerca scientifica. È fondamentale valorizzare il personale medico, la valorizzazione avviene anche attraverso le retribuzioni. Un primo segnale in tal senso nella legge di bilancio potrebbe essere rappresentato dall’introduzione di una flat tax del 15% sull’indennità di

specificità medica.

Pubblico Impiego: Abbiamo evidenziato l’ampio divario fra la percentuale di aumento dei trattamenti economici per i dipendenti pubblici, che dovrebbe attestarsi al 5,78% e la dinamica inflattiva nel periodo di riferimento (triennio 2022-2024). Pertanto, abbiamo rinnovato la richiesta già avanzata in altre sedi di un ulteriore stanziamento di risorse aggiuntive, ribadendo l’opportunità di introdurre, anche nel lavoro pubblico, la defiscalizzazione del salario accessorio e l’incremento di varie forme di welfare.

Previdenza: Da anni – ha continuato Poerio – si attende una riforma organica del sistema previdenziale. Abbiamo rinnovato la richiesta di individuare soluzioni equilibrate per i lavoratori e i pensionati, di valorizzare la contribuzione versata e difendere il potere di acquisto dei

trattamenti, di ritornare a sistemi più equi quali quello a fasce in tema di perequazione, contenuto nella legge 388/2000, di separare la previdenza dall’assistenza.

Il confronto è stato positivo – ha concluso il Segretario – perché ci ha permesso di evidenziare in un’ottica costruttiva quelle che riteniamo delle criticità ed avanzare delle proposte correttive. Il processo per lo sviluppo del Paese è articolato. È una strada che presenta delle difficoltà, ma va

percorsa con il massimo di determinazione, perché dallo sviluppo dipende la qualità della vita e il futuro stesso del Paese e deve necessariamente passare per il dialogo sociale.”