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La principale causa di morte per i pazienti affetti da AIDS è rappresentata dalla Tubercolosi

La principale causa di morte per i pazienti affetti da AIDS è rappresentata dalla Tubercolosi

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L’ultimo Global Tuberculosis Report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità evidenzia un dato preoccupante: circa 8,2 milioni di persone hanno ricevuto una nuova diagnosi di tubercolosi (TBC) nel 2023, il numero più alto registrato dal 1995, anno in cui l’OMS ha iniziato a monitorare la diffusione globale della malattia. La tubercolosi è, infatti, la principale causa di morte tra le persone con HIV/AIDS in tutto il mondo. Nel 2023, sono stati 161.000 i decessi legati alla TBC associata all’HIV, come riportato dall’OMS.
Il 1° dicembre, in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS, l’American Thoracic Society e il Forum of International Respiratory Societies (FIRS) fanno un appello ai governi, ai sostenitori della salute e alle organizzazioni non governative affinché intensifichino gli sforzi nella lotta contro l’AIDS e la tubercolosi. Solo attraverso azioni congiunte sarà possibile contribuire al raggiungimento dell’obiettivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di porre fine all’epidemia di AIDS entro il 2030.
La tubercolosi multifarmaco-resistente (MDR-TBC) rimane una grave crisi di salute pubblica. Circa 400.000 persone hanno sviluppato una forma di TBC resistente alla rifampicina (MDR/RR-TB), ma solo il 44% di queste è stato diagnosticato e trattato nel 2023. Nei paesi in via di sviluppo, la tubercolosi è spesso il primo segno che una persona ha contratto l’HIV. Tuttavia, circa la metà delle persone che convivono con HIV e tubercolosi non sono consapevoli della loro co-infezione e non ricevono trattamenti adeguati, esponendosi a rischi di malattie gravi e di morte, come sottolineato dall’OMS. Le persone con HIV hanno 16 volte più probabilità di ammalarsi di tubercolosi rispetto a quelle senza HIV.
L’immunodeficienza legata all’HIV aumenta anche il rischio di altre malattie respiratorie infettive, come la polmonite da Pneumocystis jirovecii e la polmonite batterica, entrambe potenzialmente letali.
Tuttavia, le strategie di prevenzione e i nuovi farmaci, in particolare le terapie antiretrovirali, hanno contribuito a ridurre del 69% il numero di decessi correlati all’AIDS rispetto al picco del 2004. La soluzione del grave problema legato alla tubercolosi (TBC) associata all’AIDS è una sfida complessa che richiede un approccio multimodale la cui soluzione prevede interventi multifattoirali.Ecco alcune possibili soluzioni per affrontare efficacemente questo problema:La diagnosi precoce rappresenta sicuramente un importante aspetto di prevenzione attraverso uno Screening Sistematico implementando programmi di screening regolari per la tubercolosi nelle persone con HIV, specialmente nei paesi a basso e medio reddito, dove la co-infezione è più comune. L’identificazione precoce della tubercolosi nelle persone con HIV dovrebbe contribuire a ridurre drasticamente il rischio di morte e di trasmissione.
La ricerca di Test più rapidi e accurati va sicuramente incentivata per poter investire in tecnologie diagnostiche più veloci, precise ed economiche, come i test molecolari, che possano essere facilmente implementati anche nei paesi con risorse limitate.
L’integrazione dei servizi è un altro aspetto che potrebbe contribuire alla cura dell’HIV e la TBC, attraverso l’integrazione dei servizi al fine di garantire una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato per i pazienti che soffrono di entrambe le malattie.
In termini di terapia il trattamento combinato e l’approccio multidisciplinare attraverso Terapie antiretrovirali (ARV) più efficaci (che si sono dimostrate efficienti nel ridurre notevolmente i decessi correlati all’AIDS) che andrebbero implementate e potenziate migliorandone l’accesso universale soprattutto nelle regioni a maggiore incidenza di HIV. L’uso combinato di ARV e farmaci per la tubercolosi (come la terapia con rifampicina) è essenziale per gestire la co-infezione in modo efficace. Inoltre la prevenzione della TBC per i soggetti affetti da HIV attraverso l’uso di farmaci preventivi contro la TB, come l’isoniazide, dovrebbe essere incentivata per ridurre il rischio di sviluppare la malattia. Infine una particolare attenzione va posta alle Terapie per la TB resistente, poiché la resistenza ai farmaci è un problema crescente. È infatti fondamentale migliorare l’accesso ai trattamenti per la tubercolosi resistente ai farmaci (MDR-TBC) e investire nella ricerca per sviluppare nuovi farmaci e regimi terapeutici.
Un ruolo importantissimo riveste l’educazione e la sensibilizzazione da attuare attraverso la realizzazione di campagne informative volte a sensibilizzare le persone a rischio sulla co-infezione TB/HIV è cruciale. Le campagne devono informare le persone sulla necessità di sottoporsi a test regolari e sui benefici del trattamento precoce. A questo va associata una formazione dei professionisti sanitari (medici, infermieri e operatori sanitari del settore) che devono essere formati per riconoscere i segni della co-infezione, soprattutto nei paesi dove entrambe le malattie sono endemiche, affinché possano offrire cure tempestive e appropriate.

Risultati efficaci nella lotta alla TBC in pazienti con AIDS non possono prescindere da miglioramenti delle politiche sanitarie che consentano di migliorare l’accesso ai servizi attraverso aumento dei fondi per la salute globale. In datti i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG devono aumentare i finanziamenti per la ricerca e per l’accesso ai trattamenti. È importante che i fondi destinati alla lotta contro l’HIV e la tubercolosi siano aumentati e ben distribuiti, in modo da raggiungere le popolazioni vulnerabili. Non è possibile trascurare il ruolo delle comunità locali che necessitano di un coinvolgimento attivo nella lotta contro la tubercolosi e l’HIV. Promuovere modelli di assistenza sanitaria che siano culturalmente sensibili e facilmente accessibili può solo migliorare l’efficacia delle strategie di prevenzione e trattamento.
L’annoso problema della resistenza farmacologica non può essere ignorato. Va rafforzata la sorveglianza attraverso la monitorizzazione delle emergere di ceppi di Bacillo di Koch resistenti ai farmaci e garantire un sistema di sorveglianza globale efficace.
Bisogna investire maggiormente sulla ricerca e sviluppo di nuovi farmaci contro la tubercolosi, in particolare contro le forme resistenti. La ricerca su vaccini e trattamenti innovativi è cruciale per affrontare la resistenza crescente ai farmaci.
La collaborazione internazionale rappresenta il fulcro di investimenti, trasferimento di conoscenze e realizzazione di partnership globali per la lotta contro l’AIDS e la tubercolosi attraverso una forte collaborazione internazionale tra governi, organizzazioni non governative, enti di ricerca, e il settore privato. Le partnership tra diversi attori globali sono essenziali per garantire un impatto duraturo e globale.
Infine il potenziamento della prevenzione nelle popolazioni vulnerabili poiché le persone che vivono in condizioni di povertà, gli operatori sanitari esposti al rischio, le persone senza fissa dimora, e altre categorie vulnerabili sono a maggior rischio di co-infezione, è importante sviluppare interventi mirati a queste popolazioni, assicurando loro l’accesso a servizi sanitari e preventivi adeguati.
Quindi per risolvere il problema della co-infezione tra HIV e tubercolosi, è essenziale un impegno globale integrato che comprenda diagnosi precoce, trattamento tempestivo, prevenzione, educazione e ricerca. Le politiche sanitarie devono essere adattate alle realtà locali, rafforzando l’accesso a cure di qualità, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Solo attraverso un’azione collettiva, che coinvolga governi, organizzazioni internazionali e comunità, si potranno raggiungere gli obiettivi di ridurre la mortalità e, eventualmente, porre fine all’epidemia di queste due malattie