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Abbattimento liste d’attesa, interventi strutturali e riorganizzazione gestionale, la tanto attesa gara per la Radioterapia all’ospedale Sant’Antonio Abate, stabilizzazione di circa 500 precari, un progetto per far tornare i medici trapanesi “fuggiti” fuori, lotta alle nuove droghe giovanili, potenziamento della sanità isolana: sono alcuni dei punti chiave delle azioni su cui si sta concentrando la nuova governance dell’Asp Trapani, guidata dall’avvocato Ferdinando Croce, 42enne messinese, manager sanitario più giovane d’Italia, prima nominato commissario e da luglio scorso, direttore generale, che abbiamo incontrato per fare il punto sugli obiettivi del nuovo anno.
Un tema molto sentito dall’utenza: le liste d’attesa, che novità ci sono?
Lo scorso ottobre siamo riusciti a eliminare più di 15mila prestazioni, arretrate al 31 dicembre 2023: un traguardo importante reso possibile grazie alle nuove procedure gestionali e al potenziamento dei CUP. Continueremo a smaltire il corrente in modo tale da azzerare le altre liste entro il 30 giugno 2025, come richiesto dalla Regione Siciliana. L’obiettivo è soprattutto non creare nuovi ritardi e rispettare i tempi previsti dalla legge nell’erogazione di servizi e prestazioni.
Risorse PNRR e nuove strutture, qual è la situazione?
Abbiamo coniato il termine “agenda Trapani”: un compendio di progetti, in parte ereditati, in parte nuovi, che mirano a realizzare una serie di interventi nei tempi previsti dal PNRR, quindi non oltre il 2026: si tratta di 13 case di comunità, 3 ospedali di comunità e 4 COT (Centrali Operative Territoriali). Tutti i lavori sono già in consegna; l’Asp Trapani, tra l’altro, è stata la prima per le COT in Sicilia. Ma c’è in programma anche la prossima inaugurazione del padiglione infettivologico di Marsala e della terapia intensiva di Mazara del Vallo e l’avvio dei lavori per l’ampliamento del blocco operatorio del S. Antonio Abate.
Sull’ospedale trapanese è stata pubblicata la gara d’appalto dei lavori per la Radioterapia: cosa prevede?
Nascerà un nuovo padiglione di quattro piani con oltre 5mila mq dedicati al servizio di Radioterapia, che daranno la possibilità all’utenza locale, in primis ai pazienti oncologici, di ricevere questo tipo di prestazioni sanitarie senza doversi recare in altri nosocomi, distanti dalla città. Un traguardo importante per la nostra azienda sanitaria e per la città. In questa nuova costruzione sono previsti: un acceleratore lineare totalmente posto entro terra con la possibilità di realizzarne un secondo; un reparto di oncologia con sei posti letto; un nuovo complesso operatorio con quattro sale chirurgiche e servizi annessi. E ancora alcuni reparti di degenza dell’area chirurgica: chirurgia generale (24 posti letto), chirurgia pediatrica (8), chirurgia vascolare (8), ortopedia e traumatologia (28) e urologia (16) per un totale di 84 postazioni. La nuova costruzione avrà anche un’area a parcheggio di circa 3.300 mq e una struttura di collegamento tra il nuovo edificio e quelli esistenti.
Avete stabilizzato oltre 500 precari, ma sono previsti anche rafforzamenti della pianta organica?
Sono state ormai completate le immissioni in ruolo di 500 unità tra clinici, infermieri, amministrativi, informatici e altre figure. Il 2025 sarà l’anno dei concorsi per reclutare nuovo personale soprattutto nell’area medica.
Avete lanciato un importante progetto per far tornare medici che vivono fuori…
Ha preso il via il progetto “Verso Sud – Medici per Trapani” che mira a incentivare il ritorno di professionisti siciliani, grazie a condizioni lavorative e di carriera competitive, a cominciare dall’utilizzo di strumentazioni tecnologiche all’avanguardia e prospettive di crescita, anche prevedendo agevolazioni logistiche e organizzative. Partirà un maxi bando di concorso ad hoc con incarichi a tempo indeterminato. Oggi è l’azienda che deve cercare il professionista e non il contrario, bisogna “coccolare” i cervelli che sono fuggiti così da farli tornare e assecondare il cosiddetto genius loci, cioè la possibilità che un talento, un’eccellenza possa realizzare le proprie ambizioni nel luogo natio.
Sempre più dilagante tra le nuove generazioni l’uso di stupefacenti, come affrontate il fenomeno?
È una priorità assoluta per l’azienda: le richieste di utenti al SerD (Servizi per le Dipendenze) in un solo anno sono aumentate da circa 4000 a 5500. Le nuove droghe come Crack e Fentanyl, sempre più potenti e insidiose, hanno effetti devastanti per la società e il sistema salute. Abbiamo quindi avviato una serie di iniziative volte a sensibilizzare la collettività sui rischi, con particolare riferimento alle Nuove Sostanze Psicoattive (NPS): ad esempio, la campagna “Non sei figo, sei solo fatto” che attraverso uno slogan particolarmente efficace e dirompente, invita a riflettere.
Un 2024 ricco di cambiamenti: qual è stato il comune denominatore del vostro operato e quali invece sono gli obiettivi del 2025?
Abbiamo lavorato sodo in questi ultimi 11 mesi con un duplice obiettivo: migliorare l’efficienza sia medica che amministrativa al fine di garantire risposte rapide e di qualità ai cittadini e rafforzare l’immagine dell’azienda a livello locale, regionale e nazionale, come avvenuto ad esempio in occasione del Forum Risk Management di Arezzo. Un’occasione in cui siamo stati tra i protagonisti, grazie anche alla “Carta di Favignana”, un documento stilato insieme con l’Anspi (associazione nazionale sanitaria piccole isole) per dettare le linee guida volte a risolvere le criticità della sanità nelle isoli minori italiane, sulla base dell’esperienza raccolta alle Egadi e a Pantelleria, che rientrano nel nostro comprensorio.